Respinto il ricorso dei “furbetti del cartellino”. Un legale: “C’è un conflitto tra Procura Generale e Suprema Corte”
I giudici della seconda sezione di Corte di Cassazione, stamattina, hanno respinto il ricorso di 25 dipendenti del Comune di Sanremo
I giudici della seconda sezione di Corte di Cassazione, stamattina, hanno respinto il ricorso di 25 dipendenti del Comune di Sanremo sottoposti ai domiciliari o all’obbligo di firma, dallo scorso 22 ottobre nell’ambito dell’operazione “Stachanov” della Guardia di Finanza, in merito all’inchiesta sui cosiddetti “furbetti del cartellino”. Il ricorso mirava a revocare le misure cautelari.
Tra gli avvocati che hanno presentato il ricorso c’è chi ha qualcosa da obiettare. In particolare l’Avv. Mauro Gradi, difensore di Maurizio Bolla, uno dei dipendenti sottoposti agli arresti domiciliari, che dichiara:
“Al di là degli aspetti squisitamente tecnico-giuridici sul caso specifico, mi pare evidente un conflitto in atto tra Procura Generale e Suprema Corte (vedasi, da penultimo: caso Stasi). In ogni modo, la convinta e motivata richiesta di accoglimento dei ricorsi e quindi di annullamento dell’ordinanza cautelare degli arresti domiciliari da parte della Pubblica Accusa presso la Cassazione, ha un rilevante significato e non può non avere un peso“.