Un operaio Agnesi e cittadino di Imperia, “riscoprire valori e sapori che abbiamo sepolto”

15 dicembre 2015 | 09:48
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Un operaio Agnesi e cittadino di Imperia, “riscoprire valori e sapori che abbiamo sepolto”

“Lavoro all’Agnesi e in questo contesto vedo molte possibilità per lo stabilimento”

Imperia. Davide Fasciana cittadino di Imperia e operaio Agnesi ci ha scritto per non far perdere l’attenzione sul caso del pastificio Agnesi. Ecco la sua missiva:

“Imperia oggi deve decidere che sviluppo economico vuole darsi negli anni a venire; il passato non torna, non si possono mettere indietro le lancette e far finta che nulla sia successo. Tante, troppe, aziende ed esercizi commerciali hanno chiuso ma possiamo sicuramente ripartire se solo pensiamo al nostro territorio che tanto può offrirci valorizzandolo.

Imperia nasce da un dualismo che in fondo non ha mai superato alimentando uno spirito poco propenso al dialogo e all’apertura verso il prossimo generando tante imprese ed azioni isolate e non amalgamate da comuni valori di appartenenza.

Dobbiamo tutti cooperare ed interagire per un bene comune, ricordandoci che siamo una comunità e come tale comportarci: dimenticare gli interessi di bottega o le piccole lotte di potere che soddisfano pochi e lasciano macerie ai cittadini. Imperia e gli imperiesi vogliono un futuro migliore.

Parlo di pensare in modo nuovo riscoprendo valori e sapori che abbiamo sepolto sotto cumuli di egoismo e mugugni.

Vorrei entrare in un ristorante, sedermi e vivere un’esperienza piacevole che non passa solo dal gustare piatti con prodotti locali ma il territorio mi viene raccontato magari da una bottiglia di olio servito gentilmente in degustazione su una fetta di pane tanto per ingannare l’attesa con tanto di depliant che racconta le aziende olearie e mi vengono proposte visite e a fine pasto posso fare anche una piccola spesa di prodotti locali. Dicasi lo stesso per il vino con visita in cantina o il pesce con escursioni in barca e così via. Cooperazione e sinergia appunto. Lavoro all’Agnesi e in questo contesto vedo molte possibilità per lo stabilimento: da tempo e nuovamente parliamo di Dieta mediterranea ma così come leggere un menù non mi sfama credo che la dieta debba essere vissuta.

Ha un potenziale di generare ricchezza produttiva se quello che è adesso uno stile di vita sano diventa un’offerta turistica fatta di esperienze legate ai valori della dieta.”