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Sanremo, “Faccio l’elemosina per dare da mangiare ai miei figli”: l’appello di una donna disperata

15 dicembre 2015 | 09:04
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Sanremo, “Faccio l’elemosina per dare da mangiare ai miei figli”: l’appello di una donna disperata

La donna ha un marito invalido di 46 anni, ex marmista, avente una discopatia regressiva per la quale l’intervento chirurgico è un rischio, un’ulcera alla gamba sinistra e un’ernia duodenale

Sanremo. In redazione è giunta una nuova storia, una richiesta di aiuto da parte di una mamma e moglie che dopo aver perso tutto cerca di andare avanti con grande forza e umiltà. P.M. 43 anni di Sanremo a Riviera24 ha voluto raccontare la sua vicenda: “Faccio l’elemosina per dare da mangiare ai miei figli, o faccio così o si muore di fame.”

P.M. ha un marito invalido di 46 anni, ex marmista, avente una discopatia regressiva per la quale l’intervento chirurgico è un rischio, un’ulcera alla gamba sinistra e un’ernia duodenale, percependo una pensione di invalidità di 280,00 euro al mese. “Ho due figli, uno di 10 e l’altro di 15, si fatica a tirare avanti, gli assistenti sociali ci aiutano ma non basta. Sono in lista per la casa popolare ma sono alla posizione numero 48.”

La donna ci ha raccontato di come sono nate le sue sventure che l’hanno ridotta in questa situazione: “Io è dall’età di 16 anni che lavoro e tempo fa lavoravo per un’impresa di pulizie e insieme a me c’era una ragazza di origine romena, con la quale siamo diventate amiche e abbiamo deciso di aprire una nostra ditta di pulizie ma poi tutto è saltato ed a rimetterci sono stata solo io. Poi è morta mia mamma e con quei pochi soldi ricevuti in eredità ho deciso, insieme ad altre persone, di aprire un bar nel mio quartiere, un sogno che avevo da anni, oltre che essere un occasione per dare un futuro lavorativo per i miei figli. Anche in questo caso – continua – l’attività è andata male per attriti con i miei soci, il lavoro è diminuito e così ho dovuto chiudere l’attività per i troppi debiti accomulati.”

E ancora: “Ormai l’unica cosa che mi è rimasta da fare è andare alla Caritas il mercoledì a prendere un po’ di cibo per sfamare la mia famiglia e andare in giro per la città a chiedere qualche spicciolo. Ho sempre lavorato ma adesso mi sento inutile.”

P.M. quindi lancia un appello a chi volesse aiutarla, darle una mano per ricominciare a vivere dignitosamente.