Forza Italia, prosegue il tour di Claudio Scajola in provincia: “serve un patto generazionale tra nonni, padri e figli”
“Viva gli amici leghisti, ma non facciamoci fottere da loro”.
Ventimiglia. Strategie di governo per rilanciare il centro destra e attacchi ad avversari ed ex “amici”. Non è mancato nulla nella serata organizzata da Claudio Scajola al ristorante Stella Marina.
Iniziato con abbracci, tra cui quello con protagonisti Scajola e Scullino, e strette di mano tra amici e simpatizzanti, l’incontro si è fatto poi più formale con gli interventi al microfono di Giorgio Valfrè, coordinatore comunale di Forza Italia, dell’Assessore Regionale Marco Scajola e dell’onorevole Claudio Scajola.
È stato proprio lo Scajola senior l’oratore principale della serata.
“Taviani diceva sempre”, ha esordito, “Parlando del territorio della provincia di Imperia, che il fenomeno dell’immigrazione interna aveva creato problemi a Torino ma qui era stato un esempio per l’ottima integrazione. Ha migliorato anche la razza. Il nostro territorio era molto chiuso, con matrimoni consanguinei che hanno anche creato problemi. L’immigrazione ha fatto del bene, portando su persone che ci hanno insegnato a pescare e a lavorare la terra. Chi ha fatto partire l’agricoltura sono stati abruzzesi e calabresi. Mentre ad andare per mare, ce l’hanno insegnato i siciliani”.
L’excursus storico, però, ha ben presto mostrato la sua vera faccia, portando Scajola al nocciolo della questione legata al processo “La svolta” che, giunto al secondo grado, ha ribaltato, in parte, la sentenza precedente. “Qui c’è un vate, Cristian Abbondanza, che è di uno squallore morale unico”, ha dichiarato Claudio Scajola, tacciando il blogger che ha dato il via al processo come colpevole di aver infangato il nome della città, “Il cognome Abbondanza lo porta bene per il numero di querele che riceverà . Qui sono avvenuti fenomeni di oppressione e anche nelle ultime elezioni comunali c’è stato un condizionamento del voto”. Tutto a causa, secondo Scajola, delle dicerie del blogger. E non solo.
“Se ti pieghi mostri il culo quindi non piegatevi mai”: questo il consiglio dell’onorevole ai suoi, colpiti da un attacco per lui politico e strumentalizzato.
“La sentenza ha confermato che l’accusa a Scullino e Prestileo, di concorso esterno con infiltrazioni mafiose, era infondata ed è questo che ha portato allo scioglimento del comune. Dobbiamo urlare che lo scioglimento del consiglio comunale di Bordighera è stato un abuso per destabilizzare questo territorio e qui una parte da giganti l’hanno fatta serpenti, sciacalli, avversari politici e anche ‘amici'”.
“La sinistra ha vinto ovunque”, ha continuato Scajola parlando delle ultime regionali, “L’ultima volta siamo riusciti a vincere per la scemenza della sinistra che si è divisa e per la candidatura di Marco Scajola e di Vaccarezza. Se quelli che hanno vinto sulle disgrazie nostre ci tengono divisi non vinceremo neanche dopo. Bisogna stare uniti. Renzi ha recuperato consensi al centro perché fa una politica che appare moderata. Ha rubato tanti voti e ne ruberà ancora. Il movimento 5 stelle non ha capacità di un progetto di governo. Poi c’è questo centro destra che è diviso. È difficile fare coalizione”.
“Siamo in una fase di transizione. E allora cosa fare? Non disperdere i rapporti di amicizia.
Teniamoci insieme, auguriamoci che nello scenario della politica nazionale resti questo periodo di transizione. E troviamo un progetto.
La grande mission del centro destra, dice Scajola, è recuperare il 50% degli elettori che non hanno votato alle ultime elezioni. E per farlo “ci vuole un progetto, con un’idea, con degli uomini. Bisogna stimolare i giovani”.
“Serve un patto generazionale tra nonni, padri e figli”, ha aggiunto, “Si allunga la vita, ma sopratutto la testa, e non possiamo permetterci di perdere i cervelli, per questo dobbiamo fare un patto generazionale”.
“Renzi si è inventato sto gioco qua. Oggi alla Leopolda hanno fatto vedere tanti giovani. Ma di questi non governa nessuno. Governa Renzi con degli attempati i cui nomi a voi non sono noti. Ricordate i nomi dei ministri? Non possiamo permetterci che uno che va in pensione a 65 anni lo mandiamo ai giardinetti con il cagnolino”.
Nemmeno la stampa è uscita indenne dall’attacco di Scajola: “Le campagne di stampa sono tutte condizionate, hanno tutte un padrone dietro”, ha detto.
Prima di salutare i presenti e augurare a tutti buon Natale, Scajola ha spronato i suoi a mantenersi uniti e a cercare la leadership del centro destra: “Viva gli amici leghisti, ma non facciamoci fottere da loro”.