Ventimiglia, nell’incontro “fermiamo la strage delle palme” non manca la polemica

28 novembre 2015 | 11:35
Share0
Ventimiglia, nell’incontro “fermiamo la strage delle palme” non manca la polemica
Ventimiglia, nell’incontro “fermiamo la strage delle palme” non manca la polemica
Ventimiglia, nell’incontro “fermiamo la strage delle palme” non manca la polemica
Ventimiglia, nell’incontro “fermiamo la strage delle palme” non manca la polemica

“Bordighera ha perso un’opportunità importante”

Ventimiglia. “Fermiamo la strage delle palme!”: questo il titolo dell’incontro pubblico di informazione e mobilitazione organizzato nella sala consigliare del Comune dal collettivo mediterraneo insieme all’Amministrazione.

Incontro che ha visto in qualità di relatori il dottor Michel Ferry, la dottoressa Susi Gomez Vives, Daniel Chabernaud, il dottor Fréderic Ferrero, Francesca Antonelli e Francesco D’Agata.

Iniziato con i saluti di rito portati, a nome della giunta Ioculano, dagli Assessori Faraldi e Campagna, l’incontro ha poi preso una vena polemica quando a prendere la parola è stata Silvia Alborno, cittadina attiva: “Bordighera, e non solo, sta diventando il cimitero delle palme.

Un anno e mezzo fa ho saputo casualmente di una proposta fattiva di strategia collettiva per la lotta al punteruolo rosso”, ha dichiarato l’Alborno, “Lotta che si attua usando diversi metodi, tra cui il trattamento a tappeto delle palme. Era stato proposto di praticare questo trattamento su 1500 piante urbane, una volta all’anno, in modo tale che in tre anni si potesse debellare il punteruolo rosso”.

Il progetto era stato presentato, lo scorso anno, a Bordighera, Città delle Palme, dai ricercatori scientifici Ferry e Gomez: “Dopo un primo entusiasmo però”, ha spiegato l’Alborno, “La proposta non è stata accettata. A Bordighera si è detto che sarebbe stata fatta una lotta di altro tipo ma, in realtà, non è stato fatto niente. Solo quattro palme sono state trattate”.

Eppure il progetto mirava a salvaguardare il parco Winter, luogo simbolo della città in quanto racchiude un palmeto storico: “Sono entrata al parco Winter”, ha aggiunto Silvia Alborno, “E ho visto una bella targa con scritto “progetto cofinanziato dalla comunità europea”: quindi dei soldi sono arrivati.

Hanno fatto quattro gabinetti, ora lasciati nello sporco, hanno messo un po’ di ghiaia buttata in modo disordinato e aggiustato qualche muretto. E poi? C’è una devastazione delle palme: almeno 100 sono malate o morte”.

“Il parco Winter, luogo simbolo dal quale doveva partire la sperimentazione, è questo”, ha dichiarato, con non poco rammarico, l’Alborno.

“Sono state fatte tante parole, ma a parte abbattere le palme non è stato fatto altro eppure Michel Ferry aveva presentato, un anno fa, questa grande opportunità che ci siamo persi”, ha concluso.

A presentare al pubblico il metodo proposto, è stata poi Susi Gomez: “Tra i vari metodi di lotta proposti e studiati su scala mondiale sta emergendo una tecnica molto promettente che sembra soddisfare i problemi legati alla presenza del punteruolo rosso, essendo molto efficace per la prevenzione e anche, quando possibile, per la cura”.

La tecnica consiste nell’iniezione, attraverso un foro praticato nel tronco di profondità sufficiente ad alloggiare una piccola quantità di un principio attivo che si diffonderà poi attraverso la linfa fino a raggiungere la zona infestata dalle larve del punteruolo.

Metodo questo che, per ora, non è stato riconosciuto dalla comunità scientifica europea.