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Ventimiglia incontra il diplomatico israeliano Naor Gilon in un Forte dell’Annunziata presidiato dalla forze dell’ordine

14 novembre 2015 | 01:26
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Ventimiglia incontra il diplomatico israeliano Naor Gilon in un Forte dell’Annunziata presidiato dalla forze dell’ordine
Ventimiglia incontra il diplomatico israeliano Naor Gilon in un Forte dell’Annunziata presidiato dalla forze dell’ordine
Ventimiglia incontra il diplomatico israeliano Naor Gilon in un Forte dell’Annunziata presidiato dalla forze dell’ordine
Ventimiglia incontra il diplomatico israeliano Naor Gilon in un Forte dell’Annunziata presidiato dalla forze dell’ordine
Ventimiglia incontra il diplomatico israeliano Naor Gilon in un Forte dell’Annunziata presidiato dalla forze dell’ordine
Ventimiglia incontra il diplomatico israeliano Naor Gilon in un Forte dell’Annunziata presidiato dalla forze dell’ordine

L’incontro è avvenuto proprio mentre Parigi era sotto assedio. Dal pubblico: “Avete visto cosa succede in Francia?”

Ventimiglia. “Perché non vi va bene l’accordo con l’Iran? Avete visto cosa succede in Europa? Proprio ora a Parigi c’è una strage”.
Con queste parole, uno dei partecipanti all’incontro con il diplomatico israeliano Naor Gilon, ha portato l’assembla a conoscenza dei fatti di sangue nella capitale francese.

Mentre Polizia di Stato, Carabinieri, e agenti della Polizia Municipale presidiavano in massa l’incontro organizzato dall’associazione culturale Italia-Israele al Forte dell’Annunziata, Parigi veniva colpita da un attacco simultaneo allo Stade de France, dove era in corso l’amichevole Francia-Germania, a Les Halles e al Bataclan, tra gli spettatori di un concerto rock. E poi per le strade, come Rue de Charonne.

In quelle stesse ore, Naor Gilon, Ambasciatore israeliano in Italia, raccontava del suo paese, Israele, diviso tra una realtà costantemente minacciata e dall’impulso verso le nuove tecnologie.

Naor Gilon ha parlato della “primavera araba”: “Un processo che ha fatto molto male al Medio Oriente”, lo ha definito.

“L’accordo con l’Iran? E’ pericoloso”, ha dichiarato, “Il problema più grande è l’instabilità di questo paese. Dove il dittatore è andato via, ora è peggio di prima: regna anarchia. Non bastano le elezioni per avere una democrazia. Per esserci democrazia bisogna creare prima le strutture adeguate: ci vuole stampa libera, un sistema legale, i diritti delle donne”.
“Chi pensa che l’Europa si salverà se ci sarà un accordo con l’Iran si sbaglia”, ha detto il diplomatico per rispondere alla domanda del pubblico, “Per l’Iran l’unica cosa che conta è il regime e perderlo è la loro più grande paura”.

Naor Gilon ha poi parlato di quanto accade in Medio Oriente: “Domandatevi perché i ragazzini arabi di 12 anni portano un odio così grande dentro, che li spinge ad uscire di casa con un coltello per uccidere qualcuno. Capisco una persona di 25 anni, ma a 12 anni in quale clima di odio crescono per volere questo? C’è un antisemitismo incredibile”.
La paura è che il problema, in Israele e non solo, non sia solo politico: “Questa è una cultura dell’odio”, ha aggiunto, “Una politica di incitamento all’odio. Questo conflitto diventerà da politico a religioso ed etnico. E questo è molto pericolo perché mentre al conflitto politico si può trovare una soluzione, per quello religioso è molto più difficile”.

“Israele è leader mondiale dell’innovazione”, ha poi affermato l’ambasciatore, parlando degli aspetti positivi del suo paese, “Ed è seconda al mondo per ricerca scientifica. In due anni abbiamo venduto al mondo aziende per 15 miliardi di dollari”.

Come riesce un paese dilaniato dalle guerre ad avere un’economia così solida? “Ogni anno ci sono mille aziende nuove, e 300 chiudono”, racconta Gilon, “Per investire bisogna rischiare e noi siamo abituati: viviamo tutta la vita nel rischio, il nostro animo è diverso da quello italiano: per questo non abbiamo paura di rischiare”.

Anche il servizio militare fa bene: “E’ un elemento che crea fusione. Il nostro, poi, è altamente tecnologico. I miliari sviluppano nuove tecnologie”.

“Non avremo pace nei prossimi 10 anni, ma non abbiamo alternativa se vogliamo mantenere il carattere democratico di Israele”, ha concluso il diplomatico, “Dobbiamo creare le condizioni per la pace, educare per capire che non possiamo sempre avere odio per arrivare ad ottenerla. Siamo i più ottimisti del mondo, per questo l’economia israeliana è in continua crescita: capiamo che questo è un ciclo della nostra storia e sappiamo che non abbiamo altri paesi in cui vivere”.

All’incontro erano presenti tanti volti noti della politica locale: l’Assessore regionale Berrino, il Sindaco Ioculano, il Sindaco di Ventimiglia Giordano, l’Assessore Sciandra, il Consigliere di Maggioranza Ghirri e quelli di Opposizione Malivindi e Iachino, l’esponente di Forza Italia Filippo Bistolfi.