Ventimiglia, i residenti di piazza C. Battisti a “Dalla vostra parte” su Rete 4
“In sei mesi non si è ancora ben capito chi passa di qui, se viene identificato, se ha i documenti o soprattutto dove va dopo”
Ventimiglia. Per testimoniare tutto il loro disagio e le loro preoccupazioni, i residenti di piazza Cesare Battisti sono tornati in TV.
Questa sera, su Rete 4 è andato in onda il servizio del giornalista Gigi Sironi in collegamento con il programma “Dalla vostra parte”, condotto da Paolo Del Debbio.
Il giornalista ha intervistato Silvio Perrone – portavoce dei condomini di piazza Battisti – che da quasi sei mesi, ormai, si batte per i diritti negati di quei residenti che il centro temporaneo di permanenza dei migranti ce l’hanno sotto casa e non sanno nemmeno chi ci sia al suo interno.
“In sei mesi non si è ancora ben capito chi passa di qui, se viene identificato, se ha i documenti o soprattutto dove va dopo”, ha spiegato Sironi agli spettatori di Rete 4, “Perché ricordiamo che da qui alla frontiera ci sono solo sei chilometri. Quindi da qui si può prendere un treno per andare via, si può andare in auto o perfino a piedi. Le frontiere non sono proprio del tutto un muro”.
“Non vediamo una risoluzione ai nostri problemi”, ha dichiarato ai nostri microfoni Silvio Perrone, “Dopo la mozione del 27 ottobre in Consiglio Comunale, che all’unanimità aveva sancito che questo campo profughi andava chiuso perché non rispondeva ai requisiti di legge, noi pensavamo che si attivasse un qualche meccanismo per una progressiva riduzione del numero degli affluenti a questo campo per una programmata chiusura. Invece sembra che non cambi nulla”.
“Hanno solo sgombrato il locale della ex mensa e hanno concentrato i migranti nel palazzo di fronte dove c’erano gli ex spogliatoi della manovra”, ha aggiunto Perrone.
Ma la paura, per i condomini, si è accentuata dopo gli attentati che hanno sconvolto Parigi: “La nostra grossa preoccupazione è questa”, ha dichiarato il portavoce dei condomini, “I migranti non vengono identificati, non vengono controllati: chiunque si presenti all’ingresso del campo viene accettato. Gli utenti sono per lo più coloro che vengono respinti dalla Francia e lasciati in frontiera vengono recuperati dal camioncino della Croce Rossa. Ma una volta entrati nel campo non vengono più controllati: entrano, escono, fanno quello che vogliono”.