Ventimiglia, centro accoglienza e traffico. FdI: “il sindaco non ascolta”

Il “noi non ne sappiamo nulla” di cui questa amministrazione abusa frequentemente, non fa certo onore a nessuno. Chiediamo quindi che il sindaco si operi per programmare interventi, incontrare autorità e aziende di servizi, e risolvere le problematiche che, crediamo fermamente, non possano essere risolte stando seduti nel proprio ufficio”.
Ventimiglia. Scrivono dalla locale sezione di Fratelli d’Italia: “Negli ultimi giorni abbiamo assistito a due problemi molto diversi ma che secondo noi hanno la stessa causa: un sindaco che non ascolta e non “collabora”.
Per l’ennesima volta Mercoledì abbiamo visto l’incredibile scelta dell’ANAS di rifare la segnaletica in un giorno critico (era infatti festa in Francia)… scena già vista lo scorso 14 Luglio, durante un’altra festività francese.
Alla cittadinanza che chiede spiegazioni per le lunghe code, l’amministrazione risponde che è colpa dell’ANAS. secondo noi però, la colpa è di un sindaco che non è stato capace fino ad oggi di sedersi ad un tavolo operativo
e di concordare con la stessa ANAS un calendario dei lavori.
Stesso discorso per il centro accoglienza: mentre l’amministrazione sbandiera ai quattro venti l’intenzione di chiudere il centro, dal luogo arrivano notizie di tutt’altra specie: ieri è arrivata la nuova cucina, e già si vocifera dei contratti per il riscaldamento per il prossimo inverno. Oltretutto ricordiamo che la concessione per il centro accoglienza è ormai scaduta da tempo, ma nessuno ha ancora fatto nulla per risolvere la situazione.
Anche qui, l’amministrazione da la colpa alla prefettura e dice di non essere stata avvertita ne dalla prefettura ne dalla CRI… per noi, è l’ennesima dimostrazione della mancanza di dialogo tra il sindaco e le istituzioni.
Il “noi non ne sappiamo nulla” di cui questa amministrazione abusa frequentemente, non fa certo onore a nessuno. Chiediamo quindi che il sindaco si operi per programmare interventi, incontrare autorità e aziende di servizi, e risolvere le problematiche che, crediamo fermamente, non possano essere risolte stando seduti nel proprio ufficio”.