Una giornata a Ponte San Ludovico, tra calma apparente e controlli di polizia

17 novembre 2015 | 09:40
Share0
Una giornata a Ponte San Ludovico, tra calma apparente e controlli di polizia

Entriamo nella stazione di polizia e in bella mostra c’è la foto di Abdelslam Salah l’ottavo terrorista del Bataclan attualmente latitante

Ponte San Ludovico. Una giornata come tante in frontiera ma anche no. Sono ancora vive negli occhi delle persone, le raccapriccianti immagini degli attentati di Parigi del 13 novembre e ovviamente la preoccupazione è alta. Ieri eravamo in frontiera a Ponte San Ludovico, fino a qualche mese fa luogo simbolo della protesta dei migranti ed oggi muro invisibile tra Italia e Francia, nazioni sorelle che oggi condividono dolore e paura verso un nemico infame e barbaro.

In frontiera la Police National e la Crs vigilano soprattutto su chi entra in Francia: Schengen è ormai un lontano ricordo, poliziotti col fucile in mano controllano le auto in transito, vengono fermati e fatti aprire i furgoni e tutto ciò che entra in direzione di Mentone. Mentre la polizia italiana controlla il varco di ingresso nel nostro paese.

Sul marciapiede che da Mentone conduce in Italia, incontriamo una signora che sta andando al Tabacchi per comprare le sigarette, visto che nel nostro paese costano meno e ci racconta che è stata molto scossa dagli attacchi terroristici di Parigi che hanno colpito la libertà e il modo di vivere dei francesi e che vedere la polizia a guardia della frontiera la rassicura.

La frontiera è un crocevia di giornalisti e parlando con un collega del Nice Matin si capisce che il morale dei francesi non è a terra, anzi tutt’altro. “Noi non abbiamo paura – afferma il giornalista della redazione di Mentone -, sabato sera non siamo rimasti chiusi in casa ma siamo usciti, abbiamo bevuto e passato il sabato come di consueto. Siamo scossi è normale, una nostra collega ha perso un amico negli attacchi di Parigi, ma noi andiamo avanti.”

Al bar intanto, i passeur bevono il caffè e aspettano l’evolversi della situazione.

Ci spostiamo a Ponte San Luigi passando per la frontiera bassa e arrivati al valico a monte entriamo in Italia sotto l’occhio vigile della Paf (polizia di frontiera francese): anche qui controlli analoghi come a Ponte San Ludovico ma gli agenti non hanno armi in pugno. Entriamo nella stazione di polizia e in bella mostra c’è la foto di Abdelslam Salah l’ottavo terrorista del Bataclan attualmente latitante.

La polizia dice che i controlli in frontiera non sono figli degli attentati ma della sospensione di Schengen per il G20 in programma nei prossimi giorni in Francia. Parliamo con un ragazzo che si sta recando anch’egli, a comprare le sigarette in Italia e afferma che la polizia gli ha chiesto i documenti e che è giusto così per garantire la sicurezza.

Questa una giornata in frontiera, con l’Europa in guerra, con Ponte San Ludovico moderno e invisibile muro che se per l’emergenza migranti è divenuto un simbolo del fallimento delle politiche dell’Unione Europea e della fratellanza tra i popoli, possa tornare ad essere un luogo dove le genti si incontrino per costruire un’Europa di pace e di rinascita.