Tennis Club di Diano Marina, scatta l’operazione di sgombero

15 novembre 2015 | 13:20
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Tennis Club di Diano Marina, scatta l’operazione di sgombero

Chiappori: “L’ordinanza è una sorta di ultimatum. Da anni il tennis club non ha più titolo per gestire l’impianto sportivo”


Diano Marina.
Il terzo avviso di sgombero dei locali sta per arrivare a scadenza, ma l’«inquilino» anche stavolta non ha alcuna intenzione di andarsene. A Diano Marina il sindaco Giacomo Chiappori, con un’apposita ordinanza, ha annunciato per domani mattina alle 10 lo sfratto del Tennis club dalla sede comunale di Palazzo Muzio, in località Prato fiorito, ma dal sodalizio sportivo si annuncia ancora resistenza al provvedimento che l’Amministrazione vuol far rispettare anche con l’ausilio delle forze dell’ordine. Lo scrive oggi La Stampa/Il Secolo XIX.

La storia si trascina da anni: il Comune vuole far liberare i campi e i locali (spogliatoi, bar, ristorante, saletta interna) di sua proprietà, perché chi gestisce il Tennis club occupa l’impianto abusivamente in quanto l’apposita convenzione con l’Amministrazione è scaduta da tempo e due gare d’appalto per aggiudicare il servizio sono andate deserte.

I responsabili del sodalizio chiedono di continuare a gestire l’impianto in virtù dei lavori e delle migliorie portate nei decenni alla struttura (il Tennis club ha una storia ultrasessantenne), con risultati lusinghieri. “Non ce ne andremo nemmeno stavolta – dice il presidente del tennis club Antonio Lapalomenta – ci siamo rivolti a un legale ed abbiamo fatto ricorso contro l’ordinanza del sindaco. Non possono mandarci via con la forza”.

Proprio in questi giorni i soci del Tennis club hanno scritto un manifesto apparso in città, con il quale si lamentano per l’ostinazione del sindaco a voler distruggere «una delle poche cose che funzionano a Diano Marina» e contestano l’ordinanza sindacale di sgombero perché secondo loro non è vero che l’impianto è in totale stato di abbandono, come invece recita l’ordinanza. Il sindaco Giacomo Chiappori, nelle scorse settimane aveva ribadito: “Dopo i tentativi precedenti, la mia ordinanza è una sorta di ultimatum. Da anni il tennis club non ha più titolo per gestire l’impianto sportivo”.