Sanità in provincia di Imperia, intervento di Paolo Ferrero e Milena Speranza della Uil-Fpl

11 novembre 2015 | 12:00
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Sanità in provincia di Imperia, intervento di Paolo Ferrero e Milena Speranza della Uil-Fpl

“Ora chiediamo di investire sulla sanità in questa provincia”

Sanremo. “In questo periodo ho letto molte cose sulla sanità della provincia di Imperia, vorrei esprimere due considerazioni che maturano da un’analisi compiuta dai sottoscritti in questo ultimo anno.

Per prima cosa – scrivono Paolo Ferrero e Milena Speranza della Segreteria Provinciale Imperia UIL FPL – è nostro desiderio provare a far chiarezza su quanto sta accadendo e su quanto accadrà nel prossimo futuro. Giusto per fare un po’ di storia diciamo che cosa è accaduto in questi ultimi anni.

Sale Operatorie. Bordighera ha nel recente passato rimodernato le sale operatorie, questo sarebbe duvuto essere di preludio ad un aumento di attività, negli anni però Bordighera ha avuto un forte ridimensionamento delle attività operatorie che nemmeno la day surgery ha compensato. Sanmreo ha sale più vecchie e pesonale infermieristico ridotto all’osso, questo forse è il vero problema. Pochi infermieri significa turnazioni complicate e spesso non in grado di sopperire a tutte le necessità, è probabile che molte sedute operatorie sospese siano dovute a carenza di personale. Imperia non sta molto meglio, anche loro soffrono di una carenza atavica che sicuramente si ripercuote su tutta l’attività, portare l’urologia a Imperia potrà solo peggiorare la situazione attuale.

Ortopedia. Fino a qualche anno fa avevamo tre reparti in provincia per circa una sessantina di posti letto, poi si è deciso di chiudere Bordighera e allora sono rimasti i reparti di Sanremo e Imperia. Alla fine si è deciso di chiudere Imperia ed è rimasta Sanremo con una ventina di posti letto. La situazione organica del personale medico non è ottimale, mancano delle figure e questo si traduce in problemi di liste di attesa ambulatoriali e di trasferimenti di pazienti nella vicina provincia di Savona, non solo per quanto riguarda i casi più gravi, ma anche per patologie più semplici, con costi di trasporto con ambulanza molto onerosi. Personalmente vedremmo più un’organizzazione che preveda la presenza di due reparti, uno su Sanremo e uno su Imperia.

Urologia. Un reparto che funziona molto bene su Sanremo, cresciuto e potenziato durante l’esperienza del Prof. Puppo, personale perfettamente addestrato, investiti circa 700mila euro negli ultimi dieci anni. L’azienda ha deciso di trasferirlo ad Imperia, adducendo motivazioni organizzative e contingenti. Il sindaco di Imperia che alla Conferenza dei Sindaci dichiara che avendo dato l’ortopedia a Sanremo gli devono dare in cambio l’urologia. A parte che l’ortopedia a Sanremo c’era già, ma poi giochiamo alle figurine “io ti do un portiere e tu mi dai un attaccante” insomma.

Adesso, in attesa di questo trasferimento, l’urologia a Sanremo ha ridotto le sedute operatorie, così si allungano le liste di attesa e magari giustifichiamo le motivazioni legate al trasferimento.

Ginecologia e Ostetricia. Un tempo, non molto lontano, avevamo sulla provincia tre reparti. Poi sono diventati due ed oggi si pensa di farne uno solo. Dovendo averne solo uno la logica, allo stato dei fatti, suggerirebbe di portare tutto ad Imperia. Questo però comporterebbe anche il trasferimento della Pediatria. Ora, più avanti esprimerò alcune considerazioni riguardo la mobilità sul territorio, avere un unico reparto collocato in provincia non lo vedo come un vero e proprio risparmio e tanto meno un miglioramento del servizio ai cittadini. Inutile dire che anche questo reparto soffre di una carenza del personale medico ed infermieristico che si traduce in una maggiore complessità nella gestione organizzativa del lavoro.

Otorinolaringoiatria. Un reparto storico, ai tempi del prof. Corbetta era in auge, oggi ridotto all’osso. Alcuni medici se ne sono andati via. Fino a poco tempo fa c’erano due reparti, uno su Sanremo e uno su Imperia. Adesso quello di Sanremo, rimasto unico punto della provincia, si è visto ridimensionare molto la propria attività. Che dire, si deve sempre risparmiare ed i risultati sono questi.

Day Surgery. Io vedrei molto bene un bel centro di day surgery su Bordighera, ma questa è solo una nostra considerazione, ad oggi esistono sui tre presidi succursali di questo reparto. Non è chiaro come dovrebbe essere organizzato per il futuro, dico solo che molti interventi oggi si possono fare in day surgery consentento al paziente una ripresa più rapida e meno impegnativa delle condizioni di salute. Può rappresentare un’opportunità per migliorare la risposta sanitaria e ridurre i costi di degenza, purchè venga organizzata in modo efficiente.

Pronto Soccorso. Su questo servizio si è detto e si è scritto di tutto e di più. Ne avevamo tre sul territorio, oggi sono due. Quello di Sanremo si fa carico di tutta l’utenza da Ventimiglia a Taggia. Il personale è sempre lo stesso di quando c’erano i tre pronto soccorso provinciali. Medici e infermieri sono appena sufficienti e le conseguenze si vedono.

Pediatria. Oggi ci sono due reparti, domani forse ce ne sarà uno solo. Che dire, ha sempre funzionato bene, rispondendo efficacemente alle esigenze dei cittadini. Non sono molto convinto che lasciarne uno solo possa mantenere questo trend, anzi penso proprio che le cose peggioreranno. Ma questa è sempre una nostra opinione, per carità.

Ospedale Unico. Intanto la popolazione deve sapere che sull’ospedale unico si sono stati parecchi investimenti progettuali, si sono spese palanche – come direbbero in liguria. Allo stato attuale erigere un nuovo ospedale unico costerebbe anche più di mezzo miliardo di euro! Ma non ci sono soldi per mandare avanti la sanità ligure così com’è, figuriamoci se si trovano soldi per farne uno nuovo. Si, certo, si cartolarizzano i tre ospedali esistenti, cioè si vendono tutte e tre, dai quali si potrà ricavare forse 150 milioni di euro, ma poi? Insomma, resterà un sogno probabilmente, oppure se ne parlerà tra alcuni anni quando le cose saranno cambiate, speriamo.

Viabilità. La nostra provincia non è vive una condizione felice per quanto riguarda la viabilità. La tratta ferroviaria va rivista come rotaia e come servizi offerti, la RT è allo sfascio e muoversi con le corriere c’è da diventare pazzi, lo spostamento su ruota si scontra con una situazione particolarmente gravosa: non c’è una aurelia bis da Ventimiglia a Imperia e l’aurelia è soffocata da una miriade di problemi, basta ricordare che quando piove un po’ più del solito le frane crescono come i funghi. Il nuovo assessore Berrino si è attivato fin da subito per risolvere queste problematiche e gliene rendiamo merito, ma ci vuole tempo e risorse per poter arrivare ad una soluzione soddisfacente.

In questo contesto, ci domandiamo, come inseriamo i pazienti che devono muoversi per andare a farsi curare? Se portiamo l’Urologia ad Imperia quanto tempo e quanto costerà ad un paziente di Ventimiglia andare nel capoluogo a farsi vedere? Se la Ginecologia Ostetricia e Pediatria fossero accentrate, come faranno le partorienti a muoversi sul territorio, o i genitori che dovranno accompagnare i loro figli? E per un braccio rotto cosa diremo al paziente che dovrà recarsi nella vicina provincia di Savona?

Come UIL Sanità lo diciamo da tanto tempo, le riorganizzazioni volte al solo risparmio non ci piacciono. Il nostro obiettivo è quello di spingere la politica e le amministrazioni a fornire un miglior servizio ai cittadini, i risparmi si devono cercare in altro modo. La provincia di Imperia per molti anni ha fatto risparmi su tutti i fronti ed i risultati si vedono, c’è bisogno di fare investimenti non di continuare a tagliare. Basta andarsi a vedere le Asl di Savona e di La Spezia per capire come la nostra di Imperia sia stata fortemente penalizzata in questo decennio. La poca lungimiranza dei direttori che si sono susseguiti in questi anni non ha permesso di ricevere le risorse necessarie per affrontare quelli che oggi sono divenuti problemi cronici. La nostra ASL non ha mai chiesto quello che serviva, forse per apparire più bravi non lo sappiamo.

Ora diciamo basta! Basta con i continui accentramenti, basta con trasferimenti costosi ed inutili, basta col far girare la gente o farla aspettare lunghe attese per avere una visita. Ora chiediamo di investire sulla sanità in questa provincia. Ma questa è solo la mia opinione, ora lascio alla politica le conclusioni del caso.”