Niente servizio disabili alla stazione dei treni. L’odissea di Valeria: una ragazza che non può camminare

23 novembre 2015 | 15:01
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Niente servizio disabili alla stazione dei treni. L’odissea di Valeria: una ragazza che non può camminare

“E’ stata una vera e propria odissea – dice Valeria – ho dovuto raggiungere l’uscita, a centinaia di metri della banchina, a piedi, con tutti i disagi che comporta per me e chi mi accompagnava”

Sanremo. Sabato sera da incubo per una ragazza disabile alla stazione dei treni.

La storia è quella di una famiglia di ritorno dalla Calabria. Lei si chiama Valeria, ha 25 anni e una grave disabilità motoria agli arti inferiori: puo camminare, a fatica, solo con le stampelle. Il 21 novembre scorso, insieme a madre, fratello e sorella stava tornando in treno dalla Calabria, precisamente da Gioia Tauro, dove ha le sue origini e tutt’oggi possiede una casa. Partita la mattina prsto dalla provincia di Reggio Calabria, in treno, la piccola comitiva arriva alla Stazione Centrale di Roma intorno alle 12. Lì, su prenotazione, ad attenderli sulla banchina c’è il piccolo mezzo elettrico in dotazione ai servizi disabili: simile a un “caddy” da campo di golf, serve per trasportare il disabile e i suoi bagagli all’interno della stazione. In questo caso verso il treno di coincidenza che la famiglia deve prendere per ritornare nella Città dei Fiori.

E a Roma, per Valeria e famiglia, è andato tutto bene. Salita sul nuovo convoglio, lo stesso capotreno prenota alla ragazza il servizio anche per la stazione di Sanremo, dove l’arrivo è previsto intorno alle 23. Arrivati allo scalo matuziao alle 23.15 però, i quattro trovano ad attenderli una brutta sorpresa. O meglio: non c’è nessuno ad attenderli, nessun mezzo apposito che porti la giovane fino all’uscita dello scalo. Anche il capotreno scende dal mezzo per aiutarli ma non trova nessuno.

“E’ stata una vera e propria odissea uscire dal lungo tunnel della stazione di Sanremo– dice Valeria – ho dovuto raggiungere l’uscita, a centinaia di metri della banchina, a piedi, con tutti i disagi che comporta per me e chi mi accompagnava. Inoltre, su 3 tapis roulant, ne funzionava solo uno” .