Dolceacqua, Protezione Civile di Bordighera “a caccia” di vespe velutine

22 novembre 2015 | 20:29
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Dolceacqua, Protezione Civile di Bordighera “a caccia” di vespe velutine

Tre volontari del gruppo A.I.B. della squadra di Bordighera hanno seguito il corso impartito da Anna Orengo, responsabile di Apiliguria per la vallata del Verbone

Dolceacqua.  Grazie ad Anna Orengo, responsabile dell’associazione Apiliguria per la zona del Verbone, da oggi anche tre volontari della Protezione Civile A.I.B. di Bordighera sono in grado di combattere la vespa velutina.

Gianfranco Gangemi, Adriano Muscittone e Alessandro Seghezza si sono recati nel paese dei Doria dove, guidati dalla Orengo, hanno distrutto due nidi di velutina.

“Apiliguria ha diverse squadre di volontari che intervengono per la distruzione dei nidi”, ha dichiarato Anna Orengo.
Certo però che una mano non guasta mai e, vista la frequenza con la quale viene segnalata la presenza dei vespe velutine, il supporto della Protezione Civile sarà importantissimo per sconfiggere il calabrone asiatico, ormai largamente diffuso nella provincia di Imperia.

Nuccio Lanteri e Fabrizio Zagni, referenti provinciali di Apiliguria, in certi periodi dell’anno ricevono molto più di una telefonata al giorno: sono cittadini che, nei pressi delle loro abitazioni o in campagna, si imbattono nei nidi della vespa venuta dalla Cina.
“Non sempre i nidi segnalati sono attivi”, dice la Orengo: dopo un certo periodo di utilizzo, infatti, le vespe abbandonano le loro “case”.

“La vespa velutina ha un ciclo di vita annuale”, spiega la volontaria dell’associazione di apicoltori, “In primavera la regina fondatrice costruisce un piccolo nido primario.  Successivamente ne viene fatto uno secondario in cima ad un albero e, verso l’autunno, le regine fondatrici vanno a svernare altrove: il nido secondario, abbandonato, decade”.

Due gli interventi messi in atto per debellare il fenomeno: il trappolaggio primaverile e la distruzione dei nidi.
“In primavera si utilizza un metodo molto semplice”, dice ancora la Orengo, “Vengono posizionate bottiglie contenenti della birra per catturare le vespe che, in quel periodo, sono essenzialmente regine. In questo modo la prolificazione dei nidi viene limitata”.

Quando ormai il nido è stato costruito, invece, bisogna intervenire con un insetticida: “Si tratta di un piretroide a bassissima tossicità”, spiega la volontaria, “Quindi il pericolo per l’uomo è nullo. Oltretutto viene utilizzato in polvere e quindi, per quanto possibile, rimane all’interno del nido senza spargersi nell’ambiente”.

“Ringraziamo i volontari di Apiliguria”, ha dichiarato Mariella Marongiu, presidente della Protezione Civile Bordighera, “Oltre al loro esemplare impegno nella lotta contro la vespa velutina, gli apicoltori si sono prestati ad insegnarci le tecniche per distruggere i nidi. Da oggi anche noi potremo contribuire ad arginare il fenomeno. Come volontari siamo disponibili ad intervenire non solo a Bordighera, ma anche nelle città limitrofi e dove fosse necessaria la nostra presenza”.