Comitato per la via Romana, la lettera di dimissioni del presidente Daniele Audetto

5 novembre 2015 | 09:47
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Comitato per la via Romana, la lettera di dimissioni del presidente Daniele Audetto

“Naturalmente, se altri cittadini o i responsabili dell’Amministrazione comunale, vorranno nel futuro riprendere con maggior determinazione gli obiettivi del Comitato, non farò mancare il mio sostegno”

Bordighera. “Nella primavera 2014, insieme ad alcuni amici, ho dato vita – scrive Daniele Audetto – ad una iniziativa di collaborazione con l’Amministrazione comunale mirata alla riqualificazione e valorizzazione della via Romana di Bordighera. L’obiettivo era di stimolare l’Amministrazione comunale a progettare e pianificare la riqualificazione continua della città, a partire dal riconoscimento della valenza storica, culturale e turistica della via Romana. L’iniziativa si è concretizzata con la costituzione di un Comitato spontaneo di cittadini cui hanno aderito alcune decine di residenti nella zona.

Evidenziando una delle maggiori sofferenze della strada, l’inquinamento acustico generato dall’intensità del traffico, ma anche da sorgenti di rumore non a norma o utilizzate in modo volutamente irrispettoso e molesto, il primo atto del Comitato fu di regalare al Comando della Polizia Municipale un fonometro digitale, raccomandandone l’uso non tanto a fini sanzionatori, quanto con intenti di prevenzione e, soprattutto, di elementare educazione al rispetto di tutti gli appartenenti alla comunità cittadina. Confidavamo che lo strumento potesse essere rapidamente utilizzato come normale mezzo di controllo a supporto di un’auspicata maggior presenza della Polizia sulla via Romana e in altre zone cittadine maggiormente oppresse da fonti di rumore. Sembra che lo strumento non sia diventato ancora di uso abituale.

Durante alcuni incontri con l’Amministrazione, il Comitato ha portato all’attenzione un ampio spettro di problematiche e di temi di riflessione. Principalmente l’utilizzo della via Romana, oramai attrezzata come strada di scorrimento, addirittura sostitutiva dell’Aurelia, indipendentemente dalle sue caratteristiche fisiche e a scapito di altri utenti (pedoni e ciclisti) che la percorrono a proprio rischio; utilizzo che ignora le potenzialità di sviluppo turistico – culturale a favore della città.

Tra i temi di maggior rilevanza sono stati trattati: la salvaguardia dell’alberatura storica della via, il perdurante degrado del complesso ANGST e i pericoli derivanti dall’incuria del parco ANGST e di altri parchi privati, l’avvilente panorama dei fusti mozzi delle palme canariensis, l’inquinamento dell’aria che si accompagna a quello acustico, la rassegnazione verso il decadere di realtà di pregio quali il Museo Bicknell e la Villa della Regina, oggi addirittura chiusa.

Non sono stati tralasciati aspetti specifici di non minore importanza. Ad esempio, tra gli altri: l’aumento del flusso di traffico accompagnato anche dall’aumento della velocità nonostante provvedimenti apparentemente dissuasori; la scarsa visibilità all’incrocio con la via Coggiola che causa frequenti incidenti. Tra i problemi che affliggono anche altre zone cittadine: i comportamenti incivili di molti portatori di cani lasciati sporcare marciapiedi e irrorare muri; l’utilizzo di soffianti per la pulizia di strade e giardini pubblici e privati, attrezzi rumorosi e inadatti perché sollevano sporcizia e diffondono le polveri del traffico automobilistico. Per quest’ultimo punto i giornali riportano che recentemente a Ventimiglia l’azienda di igiene urbana, che opera anche a Bordighera, ha messo in funzione un ben più ecologico macchinario aspiratore, evidenziando come anche in questo caso esistano soluzioni alternative.

Il Comitato ha sempre suggerito e condiviso proposte per migliorare la vivibilità della via e delle zone circostanti: dall’identificazione di alternative atte a contenere e controllare il traffico e il conseguente inquinamento al sostegno ad una campagna di promozione di “Bordighera città verde”, ideata dall’Amministrazione, ma invero mai partita.

I temi posti all’attenzione, attualmente focalizzati sulla via Romana, si sarebbero potuti estendere ad altre zone di Bordighera, sofferenti di problematiche similari. Idealmente si sarebbe potuto creare un movimento di opinione capace di smuovere l’apatia che sembra frenare lo sviluppo a misura d’uomo della nostra cittadina.

Ho sempre riscontrato un clima di collaborazione da parte dell’Amministrazione comunale e di partecipazione da parte dei componenti del Comitato. Tuttavia non appare che le istanze presentate abbiano ottenuto alcun risultato né di attuazione immediata, né da porre a base di una pianificazione di medio periodo.

D’altra parte ricordo che già nel 2010, l’allora Consigliere comunale arch. Farotto presentò una documentata interpellanza al Consiglio comunale sullo stato della via Romana, anch’essa accompagnata dallo studio di soluzioni concrete: come adesso vi furono parole di apprezzamento, ma poi, complice lo scioglimento del Consiglio comunale, il tema fu abbandonato.

Nel contesto che si è andato delineando in questo anno e mezzo, non vedo alcuna opportunità di successo per le sollecitazioni del Comitato. Pertanto con dispiacere comunico agli amici del Comitato e agli interlocutori dell’Amministrazione comunale che non proseguirò nelle attività del Comitato stesso ritenendo oramai esaurita la sua capacità di influire sul recupero della strada.

Naturalmente, se altri cittadini o i responsabili dell’Amministrazione comunale, vorranno nel futuro riprendere con maggior determinazione gli obiettivi del Comitato, non farò mancare il mio sostegno.”