Audizione parlamentare sul lotto 6, Tommasini (Idroedil): “Basta con le falsità”

“L’audizione risale al febbraio scorso, quando ancora la Procura indagava su alcune ipotesi di reato. Alla Idroedil non sono mai stati contestati fatti di corruzione, né di rapporti con sospetti mafiosi, né sversamenti illeciti di rifiuti, e le varie indagini svolte sono state archiviate per infondatezza.”
Sanremo.”Abbiamo avuto modo di leggere la parte a suo tempo secretata dell’audizione parlamentare del sostituto procuratore dr. Cavallone, tempestivamente pubblicata on line a cura del Movimento Cinque Stelle e non nella sede propria degli atti parlamentari . Ho notato delle ipotesi e dei sospetti veramente fantasiosi e, nuovamente, questo accostamento agli ambienti mafiosi. L’audizione risale al febbraio scorso, quando ancora la Procura indagava su alcune ipotesi di reato. Alla Idroedil non sono mai stati contestati fatti di corruzione, né di rapporti con sospetti mafiosi, né sversamenti illeciti di rifiuti, e le varie indagini svolte sono state archiviate per infondatezza.
Il dissequestro del Lotto 6 e’ stato disposto proprio dal dr. Cavallone dopo che ha avuto modo di validare o meno tutte queste assunzioni.
Rimango sorpreso – scrive Sergio Tommasini, Amministratore delegato Idroedil S.r.l. – da alcune dichiarazioni che denotano una certa ignoranza tecnica della materia, e talvolta leggo un accanimento nel vedere sempre e comunque delle ombre in questioni che se ben spiegate sono limpide. Parlo ad esempio delle tendenziose domande del deputato del M5S Stefano Vignaroli, che sulla digressione sul biodigestore del project financing evidenzia una lacuna tecnica macroscopica, malversando l’impostazione tecnologica dell’impianto Colli.
Si parla poi della questione GSE che riguarda la società Proget Energy che non ha nulla a che fare con la Idroedil. I fatti risalgono a cinque anni prima e non risultano altri procedimenti penali a carico.
Penso che certi movimenti politici debbano fare il loro lavoro e non assumere atteggiamenti giustizialisti che hanno il solo obiettivo di aggregare sui social network sentimenti di acredine e attacchi personali.
Le famiglie dei dipendenti della Idroedil che lavorano onestamente con grande senso di responsabilità devono subire indirettamente questi attacchi. Sui social network hanno detto che siamo “figli di preservativi bucati”, insultano noi e plaudono ai loro paladini. Io li invito volentieri ad un confronto serio, non posso più tollerare questo accanimento, queste accuse infondate: i controlli che vengono fatti dalle istituzioni ma che per loro non contano mai nulla, le procedure autorizzative che devono essere sovvertite, la grotta artificiale che per loro invece era naturale, gli europarlamentari che schermandosi dietro l’immunità ci insultano, etc… Questo movimento politico ritiene di avere sempre la verità in mano mentre i tecnici e le istituzioni che hanno lavorato fino ad oggi sarebbero una banda di corrotti oppure di ignoranti.
Io rappresento una società seria che cerca di lavorare per il bene comune in un settore delicato.
Basta con questa circolazione di falsità che vengono veicolate attraverso Internet.
La magistratura ha fatto e farà bene il suo lavoro, ma questi movimenti politici si vogliono costantemente sostituire alla magistratura stessa. Mi chiedo come mai in questo caso non ci siano tutele per la società che rappresento che deve giornalmente assistere a questo accanimento.”