Attentato di Imperia, quel sangue sul marciapiede in via del Collegio

3 novembre 2015 | 09:21
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Attentato di Imperia, quel sangue sul marciapiede in via del Collegio
Attentato di Imperia, quel sangue sul marciapiede in via del Collegio
Attentato di Imperia, quel sangue sul marciapiede in via del Collegio
Attentato di Imperia, quel sangue sul marciapiede in via del Collegio
Attentato di Imperia, quel sangue sul marciapiede in via del Collegio

L’odore acre, le macerie e l’incredulitá di chi ha visto la morte in faccia

Imperia. Il giorno dopo l’attentato di via del Collegio a Oneglia restano le macerie, l’odore acre e quel sangue rimasto sul marciapiede.

Ma ci sono anche quei momenti nella vita che ti rimangono impressi per sempre ed é quasi scontato che alle otto del mattino Maurizio Billeri entri nella chiesa li davanti al disastro per accendere una candela e pregare il buon Dio che lo ha salvato. L’altra notte era stato da un amico.

Aveva visto la televisione e qualche film. “Alle 3.20 sono uscito dal palazzo dove c’é la lavanderia. – racconta – ormai ero lontano. Ero giá oltre piazza Dante quando ho sentito le sirene delle ambulanze e dei vigili del fuoco. Avevo parcheggiato l’auto davanti al bar di piazza Ulisse Calvi. Fossi stato da quelle parti saltavo per aria”.

Ore otto di martedí mattina. Suona la campanella e si entra a scuola, ma la curiositá é tanta per i bambini e i ragazzi che frequentano le scuole di fronte al centro scommesse. Dicono che a Imperia c’é la mafia. Anzi. Lo ha detto il sindaco Carlo Capacci pubblicamente. E anche i bambini ora hanno paura. Chiedono ai genitori spiegazioni.

“La parola mafia l’hanno sentito solo in televisione”, dice una mamma mentre tiene per mano il figlioletto che accompagna a scuola.

La veritá é una sola. E’ morto un clandestino, uno é ferito grave. E un altro é finito in carcere. Una strage sfiorata per un soffio per una esplosione senza precedenti che ora alimenta paura. La sera stessa dell’attentato la comunitá turca festeggiava la vittoria di Erdogan strombazzando in giro per Imperia con le bandiere fuori dai finestrini. Poche ore dopo tre criminali albanesi hanno creato il panico. Gli imperiesi ascoltano le parole del sindaco alla tv. “Se qui c’è davvero la mafia allora s’intensifichino i controlli. Tra clandestini, stranieri senza lavoro e brutta gente in giro di certo non si può più vivere tranquilli”.

Ora ci si chiede solo perché di quella tremenda esplosione. Ipotesi. Attentato su commissione. Attentato per uno sgarro. Attentato per un debito non pagato. Ci penserá la polizia a fare luce sul giallo di inizio novembre.