Attentato di Imperia, interrogato in carcere Reti Insajluka, fa scena muta
Dopo lo scoppio di lunedí notte é in cella con l’accusa di strage
Imperia. Si è avvalso della facoltà di non rispondere Reti Insajluka, il diciannovenne arrestato dalla polizia con l’accusa di strage per l’attentato di via del Collegio di lunedì notte.
Rinchiuso in carcere è assistito dagli avvocati Ramadan Tahiri e Giovanni Di Meo. Qui è stato raggiunto anche dal gip Ranieri e dal pm Pradella che conduce l’inchiesta. “Abbiamo deciso di avvalerci anche per una questione meramente tecnica -ha spiegato Di Meo-attendiamo ancora qualche giorno e poi chiederemo un nuovo interrogatorio davanti al pm”.
Nell’esplosione dovuta ai vapori della benzina utilizzata dagli attentatori è morto Albert Jakupaj, 19 anni, clandestino.
Nel frattempo restano gravi le condizioni di Aramit Ismajlukaj, 29 anni, con precedenti penali, ricoverato all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure dove é piantonato. Anche per lui è stata avanzata l’ipotesi di strage.
Dopo l’attentato contro la sala scommesse di via del Collegio sono potuti rientrare nelle loro abitazioni gli inquilini che erano stati sfollati. Molti di loro hanno evitato di rimanere coinvolti nella strage per un soffio.
La polizia che questa mattina presidiava l’ingresso delle scuole cerca ora di scoprire i rapporti anche privati tra i soci della Almi snc che gestiva la sala scommesse, Luca Gaglianone che gestiva il bar al suo interno e gli albanesi responsabili dell’attentato.