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Vera Vigevani Jarach al Ruffini di Imperia per parlare di dittatura e desaparecidos

13 ottobre 2015 | 20:09
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Vera Vigevani Jarach al Ruffini di Imperia per parlare di dittatura e desaparecidos

Ex giornalista dell’Ansa e memoria storica di quei giorni, Vigevani Jarach ha ricordato anche collaboratori e colpevoli di quel regime

Imperia. Ospite d’eccezione oggi all’Istituto Ruffini di Imperia. A parlare con gli studenti c’era Vera Vigevani Jarach , una delle “Madri di Plaza de Mayo”.

Si è intrattenuta con loro per illustrare la “dittatura Argentina” e la storia dei desaparecidos.
“Unitevi e pensate in gruppo; affidatevi all’amicizia e alla fratellanza e impegnatevi con la ragione per cambiare le cose”.

Il pezzo di stoffa bianco annodato sotto il collo è infatti il simbolo delle mamme e delle nonne che affrontarono pacificamente il regime sfilando in Plaza de Mayo. Ognuno porta il nome di una persona scomparsa, nel caso di Vera Vigevani quello di Franca, svanita nel nulla a soli 18 anni.

“La parola “sconfinare” mi piace moltissimo – ha spiegato – perché è fondamentale andare oltre i confini ed i limiti, avvicinarsi e discutere. Le parole hanno un valore e di questi tempi si cita spesso la “tolleranza” ma noi non dobbiamo tollerare, dobbiamo rispettare, perché anche quello dei migranti è un genocidio che riguarda persone che hanno bisogno di solidarietà ed accoglienza. Come avvenuto in Argentina dove gli emigranti furono accolti e fatti integrare”.

Ex giornalista dell’Ansa e memoria storica di quei giorni, Vigevani Jarach ha ricordato anche collaboratori e colpevoli di quel regime: “L’ambasciatore italiano Enrico Carrara chiudeva tutte le porte, si mandavano le notizie ma non arrivava nulla, solo il Corriere della Sera iniziò a pubblicare qualcosa interrompendo questa censura. Tutti mi chiedono del comportamento della Chiesa: quella del popolo era con noi, quella dei prelati e del Vaticano è sempre rimasta in silenzio, il nunzio apostolico ci diceva “poverette” ma noi volevamo azione non compassione. Solo il presidente Sandro Pertini – ha affermato – ruppe il silenzio dichiarando “io sono indignato per quanto sta succedendo in Argentina per i nostri connazionali”.

Alle 21, presso la scuola elementare di Diano San Pietro, incontro “Ausencias” con Vera e il sindaco Claudio Mucilli, in preparazione dell’intitolazione della piazza e dono di  un bassorilievo in terracotta e ferro creata dal Gruppo S.A.D.A. Sodalizio Artisti Dianesi Autocritici composto da Tiziano Gramondo,Jerome,Riccardo Tomaselli, Nives Bonavera,Gianni Calcagno, Aldo Gramondo,Giampiero Borsari e Andrea Costa che ha per tema l’Olocausto e i Desaparecidos.

L’evento è organizzato nell’ambito della rassegna “Pillole di saggezza” e anticipa numerosi altri eventi, tra cui l’inititplazione di una piazza del comune alle Donne dell Costituente: un’intitolazione che manca in Italia.