Ventimiglia, no borders: “Staremo qui finché non libererete i nostri compagni rinchiusi nel campo di accoglienza”

4 ottobre 2015 | 17:13
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Ventimiglia, no borders: “Staremo qui finché non libererete i nostri compagni rinchiusi nel campo di accoglienza”

La minaccia: “Staremo qui anche stanotte”

Ventimiglia.“Noi non lavoreremo mai”: il grido di protesta dei no borders contro la società civile.

Sono tanti gli slogan urlati dai circa 300 attivisti arrivati da tutta Italia che si sono riuniti nella piazza della stazione ferroviaria. Hanno promosso una manifestazione non autorizzata controllata da decine di uomini in divisa.

Tra questi, appunto, un inno che stona. Soprattutto perché chi vorrebbero difendere, ovvero i richiedenti asilo, un lavoro lo chiedono con insistenza: “Se qui non c’è posto per noi, se non avete un lavoro per noi, allora lasciateci andare via dall’Italia”, chiede con insistenza un migrante.

Il gruppo di attivisti non è intenzionato a retrocedere: “Staremo qui in stazione finché non libererete i nostri compagni rinchiusi nel campo di accoglienza della croce rossa”, urlano alle forze dell’ordine.

E nel frattempo ballano, cantano e insultano polizia, carabinieri e la stessa Croce Rossa, colpevole, secondo loro, di aver creato un campo di concentramento dove non tutti i migranti hanno una coperta o un piatto caldo. Sono stati srotolati alcuni striscioni che sono anche scritti in arabo. I manifestanti stanno tenendo un comizio per chiedere l’apertura della frontiera, che viene tradotto anche in altre lingue arabo, inglese e francese.

Se la prendono anche con il sindaco della città di confine, erroneamente chiamato Maurizio Ioculano, invece che Enrico. A lui hanno dedicato uno slogan personalizzato: “Senti a Ventimiglia che odore strano è quello della merda di Ioculano”.

“Staremo qui anche stanotte”, promettono, “Questo diventerà il nostro presidio”.