Ventimiglia, continua la battaglia di Paganelli per salvare la bocciofila di Roverino
Il Presidente elude la nostra domanda sul possibile pagamento ricevuto in passato dai proprietari dei terreni: “Non so nulla”, dice
Ventimiglia. “Il mio compito, come Presidente della Bocciofila, ma anche come Consigliere Comunale, è quello di salvaguardare questo centro sportivo e ricreativo”.
La battaglia di Franco Paganelli per salvare la bocciofila di Roverino continua. Ora che sa di non essere solo, ma circondato e supportato da un’intera città, il Presidente dell’Unione Bocciofila Roverino si sente ancora più forte e battagliero.
“Mezza città mi ha dato la sua solidarietà attraverso Facebook”, dice, “L’altra metà, che non ha internet, lo ha fatto per telefono”.
Si commuove, Paganelli, quando pensa alle attestazioni di stima e affetto ricevute nell’arco di pochissime ore dalla pubblicazione dell’articolo in cui si parlava della possibile, triste, fine della bocciofila, che alcuni vorrebbero far sparire per sempre.
“Io sto con Franco Paganelli“, il gruppo Facebook nato in suo nome, conta ormai 2531 iscritti. E lui, il Presidente storico della bocciofila, lo ripete come un mantra, tenendosi aggiornato sulle cifre, in continuo aumento.
“Se penso che “Io sto con l’Agnesi” conta la metà degli iscritti al mio gruppo”, scherza, “Allora vuol dire che Paganelli conta ancora qualcosa a Ventimiglia e questo mi fa piacere”.
Ed è davvero così: la pagina di chi si batte per salvare una fabbrica che dà lavoro a tante famiglie ha raggiunto “solo” 1360 iscritti.
“Il mio unico pensiero è salvaguardare tutto quello che abbiamo costruito: quando chiuderò gli occhi voglio che resti alla mia città”.
Tornano chiari i ricordi, nella mente di Paganelli, che ci racconta di come sia andato con un camion a caricare i pali della luce all’Agil: “Non servivano più, così me li sono caricati e li ho portati qui”. E poi altri aneddoti ancora, snocciolati dal Presidente davanti ad un bicchiere di bianco, mentre osserva divertito i bambini giocare felici nel parchetto costruito di fronte alla bocciofila: “Abbiamo fatto la strada il giorno di Natale del 1983 perché prima, qui, non avevamo neanche quella”.
Prima, al posto del centro dove si incontrano giovani e anziani da trentatré anni a questa parte, c’era solo una discarica. “E intorno campi”.
E ora? “Quando c’è del gerbido la terra non è di nessuno”, dice enigmatico, “Quando ci si costruisce una struttura come questa, allora è di tutti”.
Ma non vuole aggiungere altro e non risponde alla nostra domanda sui tre proprietari dei terreni: “Si dice che siano stati pagati profumatamente per cedere i loro terreni, è così?”, chiediamo. “Questo non lo so”, risponde, con un malcelato sorriso stampato sul viso, “So solo che la bocciofila non è di mia proprietà. Io sono il Presidente. Altro di più non so”.
Mercoledì, in Consiglio Comunale, Franco Paganelli spera che gli siano concessi cinque minuti “per ringraziare, di cuore, chi mi ha dimostrato la sua vicinanza in questo momento”.
Ma la festa vera e propria sarà domenica 1 novembre: “Quel giorno organizzeremo una giornata pro bocciofila con pizza, focaccia e penne all’arrabbiata per tutti quelli che vogliono solidarizzare con noi”.
Gli avventori, di sicuro, saranno numerosi.