Un articolo in francese svela il Guten Altay direttore d’orchestra: “Un portento”
“Io credo all’influenza della musica e al ruolo che essa può giocare nei confronti della condizione spirituale dell’uomo”
Pigna. Non si conosce il giornale che aveva parlato di lui. E nemmeno il nome del giornalista che, tanti anni fa, incontrò l’allora giovanissimo Guten Altay e lo intervistò. Ma la pagina di giornale, seppur ingiallita dal tempo, è ancora leggibile e, soprattutto, fornisce dettagli importanti della personalità del turco arrestato dai carabinieri per tentato omicidio e possesso illegale di armi da fuoco.
L’abbiamo tradotta per voi dal francese.
“Diplomato al corso Markevitch a Montecarlo
Guten Altay, giovane direttore d’orchestra, nizzardo d’adozione, è un autentico discendente dell’emiro Abd el-Kader
Tra i diplomati del corso di direzione d’orchestra, creato e diretto a Montecarlo da Igor Markevitch, un giovane direttore nizzardo di adozione da più di dieci anni, Guten Altay, si era distinto lo scorso anno dirigendo l’apertura di un eccezionale concerto svoltosi nella sala Garnier in occasione della chiusura dei corsi.
Quest’anno ancora, Guten Altay si è diplomato al corso Markevitch e ha ricevuto una borsa di studio dal Principe di Monaco.
Guten Altay è destinato alla carriera di direttore d’orchestra, ma è anche violinista e il suo maestro, il grande virtuoso Joseph Zirkinha detto di lui: “Ha delle qualità che si trovano raramente in un giovane violinista: sensibilità, capacità di adattarsi ai diversi stili, un carattere fermo ed energico. Avrà successo perché è un autentico portento della natura”.
Altay suona il violino e la tromba perché pensa che sia assolutamente necessario che un direttore d’orchestra sappia suonare uno strumento: questo gli permette di avere un contatto con i musicisti ai quali non bisogna chiedere l’impossibile, poiché si perderebbe la loro confidenza.
Non devono esistere esistere barriere tra i musicisti e colui che li guida.
La direzione d’orchestra è difficile!
L’opinione di un giovane è interessante da conoscere. Ecco quella di Altay: “Ci sono più difficoltà nelle relazioni umane che nella direzione puramente tecnica di un’orchestra. Una volta che si è data la mole di lavoro necessaria, interviene la questione dei gusti. Piace o non piace. E’ rispettato o non lo è per nulla. Sono queste le difficoltà che devono affrontare i giovani direttori. Nessuno di noi ne è immune.
Non bisogna voler andare troppo veloci, voler brillare in poco tempo. Questa regola, tuttavia, non si applica a tutte le attività umane”.
“In ogni caso non sottomissione cieca, non troppa riserva. I deboli non devono essere troppo incoraggiati (la simpatia spesso va verso di loro) , e i forti non devono essere troppo sottomessi. Personalmente, io ho scelto di essere me stesso: questo non mi è sempre servito, ma il rispetto di sé è necessario”.
Essere autoritari o amici con i musicisti?
“Si è come si è. In ogni caso, bisogna sapersi moderare e evitare gli abusi. Credo che il direttore ideale debba avere tutto in lui e agire secondo le circostanze, perché c’è di tutto in un’orchestra di 90 musicisti”.
Altay ha un ideale: contribuire agli scambi artistici nel mondo. “L’Oriente”, dice, “Sembra avere una riserva di talenti da scoprire e incoraggiare. Ci sono già dei musicisti che ci stupiscono per le loro capacità. Io credo all’influenza della musica e al ruolo che essa può giocare nei confronti della condizione spirituale dell’uomo e, di conseguenza, possa incidere sulle relazioni tra le nazioni”.
Discendente d’ABD el Kader:
“Io amo”, dichiara Altay, “E ringrazio il principato di Monaco, centro di accoglienza aperto ai giovani di tutte le nazionalità desiderosi di sviluppare i loro talenti, e dove io stesso ho ricevuto insieme al mio diploma un’incoraggiante borsa di studio”.
Ci sono già stati dei musicisti nella tua famiglia? Guten Altay dà una risposta sorprendente: “No, solo dei guerrieri. io sono discendente diretto d’Abd-el-Kader”.