Sergio Salvagno, il fratello Fulvio “Grazie per la partita, ma non basta”

24 ottobre 2015 | 11:34
Share0
Sergio Salvagno, il fratello Fulvio “Grazie per la partita, ma non basta”
Sergio Salvagno, il fratello Fulvio “Grazie per la partita, ma non basta”
Sergio Salvagno, il fratello Fulvio “Grazie per la partita, ma non basta”
Sergio Salvagno, il fratello Fulvio “Grazie per la partita, ma non basta”
Sergio Salvagno, il fratello Fulvio “Grazie per la partita, ma non basta”
Sergio Salvagno, il fratello Fulvio “Grazie per la partita, ma non basta”

Il dramma dell’agronomo colpito dal razzo alle Vele d’Epoca nel 2014

Imperia. “La partita di calcio al Ciccione per beneficienza? Bene, grazie, ma non basta”. Lo dice Fulvio Salvagno, fratello di Sergio l’agronomo colpito da un razzo allo sbarco dei pirati durante le Vele d’Epoca del 2014. “Il Comune si é svegliato tardi e non basta una partita per sollevarci dal peso economico che stiamo sostenendo per le cure di Sergio”. Il fratello Fulvio si spiega ancora meglio: “Il Comune era partner dell’evento e dal giorno della disgrazia nessuno si é mai fatto vivo. Ci siamo tirati fuori da questa storia solo con le nostre forze. Solo l’Assonautica e il presidente Lucio Carli ci hanno aiutati in una odissea senza fine. Dal Comune invece nulla e questo ci fa ancora più male. Non basrerá una partita per sistemare le cose. I sacrifici economici che dobbiamo sostenere, ora che abbiamo anche saputo che l’assicurazione non risarcirà il danno, sono tantissimi. Ecco perché siamo indignati per l’indifferenza dell’ammimistrazione comunale”.

E la strada verso la guarigione é lunghissima. “E’ molto molto lenta – dice il fratello Fulvio – Ogni giorno lo stimoliamo perché segua gli esercizi di riabilitazione. Lui esce poco da casa. E lo fa controvoglia. Oltre alla perdita dell’occhio ha subito un trauma psicologico importante e superarlo é difficile. Cerchiamo di stargli vicino il più possibile. E purtroppo la fortuna non ci assiste. Sergio é stato ricoverato in neurologia a Imperia e l’intervento al centro maxillofacciale é slittato. In ospedale ha ricevuto tutta l’assistenza possibile. E qui vogliamo ringraziare Alessandro Casano . In qualitá di medico del nosocomio ha fatto sentire costantemente la sua presenza”. E poi c’é il processo di William Mc Innes. “Chissà se si presenterá in aula. Mi piacerebbe guardarlo negli occhi per qualche minuto”.