La bocciofila degli anziani di Roverino è da demolire: la sentenza choc dell’Agenzia dell’Entrate

15 ottobre 2015 | 19:57
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La bocciofila degli anziani di Roverino è da demolire: la sentenza choc dell’Agenzia dell’Entrate
La bocciofila degli anziani di Roverino è da demolire: la sentenza choc dell’Agenzia dell’Entrate
La bocciofila degli anziani di Roverino è da demolire: la sentenza choc dell’Agenzia dell’Entrate
La bocciofila degli anziani di Roverino è da demolire: la sentenza choc dell’Agenzia dell’Entrate
La bocciofila degli anziani di Roverino è da demolire: la sentenza choc dell’Agenzia dell’Entrate
La bocciofila degli anziani di Roverino è da demolire: la sentenza choc dell’Agenzia dell’Entrate

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Ventimiglia. Da un’ex discarica, 32 anni fa è nato un centro sportivo e ricreativo dove anziani e giovani trascorrono il tempo libero. Ora, però, c’è chi lo vorrebbe demolire, vantando la proprietà dei terreni su cui è stato costruito.

Dal 1983 l’Unione Bocciofila Roverino ha creato un plesso che conta oggi 300 soci.
“Uno dei centri sportivi più belli della provincia di Imperia”, dice orgoglioso il suo presidente, Franco Paganelli, Consigliere comunale di Maggioranza. E ha ragione: con il suo campo da calcetto ed il suo parco giochi, il plesso è luogo di svago, a costo zero, di giovani e giovanissimi.
Ma il centro è frequentatissimo anche da anziani, che si ritrovano qui per giocare a bocce (nel campo interno o in quelli esterni), a carte, o per leggere uno dei tanti libri contenuti nella biblioteca adiacente al bar.

E’ pronto a battagliare, Paganelli, contro chi, ritenendosi legittimo proprietario dei terreni un tempo adibiti a discarica, oggi vorrebbe che il sogno che lui e alcuni amici hanno trasformato in realtà, con tanti sacrifici, torni ad essere cenere.

“Il problema di questa struttura”, dice, “E’ che non è mai stato definito chi fosse il padrone dei terreni”.
E se oltre trent’anni fa c’è chi avrebbe giurato che fossero di proprietà comunale (tanto che fu il Comune stesso, con una delibera del 1983, ad assegnare gli spazi all’associazione in modo che diventassero una bocciofila) oggi c’è chi tenta di vantarne un diritto. Ma tutto resta da dimostrare.

“Qualche giorno fa”, racconta Paganelli, “Sono venuti due dipendenti dell’Agenzia delle Entrate accompagnati da quelli che pensano di essere i proprietari del terreno”.

La visita, inaspettata, è giunta a seguito di una rilevazione aerea compiuta in zona. Rilevazione con la quale si è scoperto che il plesso non è presente nel catasto.

E Paganelli ha avuto una reazione forte, per lo stupore e, forse, anche un po’ per la rabbia. Ammette: “Sì. Ho reagito. Siamo qui da tanti anni e non credo che ora possa venire qualcuno a dirci di demolire tutto. Un centro così, che significa molto per i residenti di questo popoloso quartiere, che qui trovano, senza dover spendere, un luogo in cui svagarsi”.

Di certo non si arrenderà, il Presidente della Bocciofila: porterà avanti la sua battaglia. Anche a costo di rimetterci: “Farò di tutto perché questo locale rimanga in piedi come è”, dice, “E possa venir devoluto alla città di Ventimiglia. Perché l’unica cosa di cui sono certo è di esserne solo il presidente e non il proprietario”.

“Le critiche e le offese che mi sono state rivolte, le ritengo qualunquistiche e fuori luogo”, aggiunge, “Sono pronto anche ad essere denunciato se veramente qualcuno pensa che abbiamo fatto degli abusi. Che mi denuncino, allora. Andrò davanti alla Magistratura, se necessario. E porterò avanti questa battaglia”.

“Non mi importa se dovrò dimettermi da presidente della bocciofila ed eventualmente anche da Consigliere comunale. Se il mio comportamento non è stato idoneo a quelle che sono le regole, sono disposto a farlo”, dichiara, “Ma da parte mia sono convintissimo di aver fatto le cose secondo coscienza e cercando di fare del bene. Sono prontissimo ad autodenunciarmi, se necessario, per vedere se qualcuno è in grado di dimostrare che abbiamo fatto le cose male”.

Il terreno è stato occupato in seguito ad una delibera del Consiglio Comunale del 1983: nessun abuso, dunque. “Se poi ci sono state delle difformità nella costruzione della struttura, allora sono pronto a definirle con chi di dovere”.

“Abbiamo costruito un parco giochi, un campo di calcetto, una bocciofila. Tutto questo senza far spendere un euro a nessuna istituzione: né Comune, né Provincia, né Regione, né Stato”, conclude Paganelli, “Tutto questo solo con il contributo di soci ed amici di Ventimiglia e di ditte ventimigliesi: se questo è un reato voglio andare in galera”.