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I carabinieri subacquei dichiarano guerra ai tombaroli del mare, ispezione sul relitto di Imperia

5 ottobre 2015 | 19:17
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I carabinieri subacquei dichiarano guerra ai tombaroli del mare, ispezione sul relitto di Imperia
I carabinieri subacquei dichiarano guerra ai tombaroli del mare, ispezione sul relitto di Imperia
I carabinieri subacquei dichiarano guerra ai tombaroli del mare, ispezione sul relitto di Imperia
I carabinieri subacquei dichiarano guerra ai tombaroli del mare, ispezione sul relitto di Imperia

Gli specialisti sono arrivati questa mattina allo scalo marittimo portorino con mezzi nautici e attrezzature per poi ispezionare i fondali

Imperia. Carabinieri in immersione oggi a poche miglia dalla costa di Imperia per tenere alla larga i tombaroli del mare. 

Gli specialisti del Centro carabinieri subacquei di Genova hanno effettuato un’ispezione sul relitto della nave romana risalente al II secolo a.C. adagiato  sui fondali ad un miglio di distanza dal litorale di Porto Maurizio ad una profondità di 50 metri.

La nave,  scoperta dai militari sub in collaborazione con i colleghi della compagnia di Alassio due anni fa, conserva almeno una cinquantina di pregiatissime anfore. Ed é per questo motivo che questa mattina i carabinieri, arrivati dalla Lanterna, hanno effettuato un nuovo sopralluogo. Si cerca di evitare che i tombaroli possano compiere azioni illecite sui fondali dove é situato il relitto. carabinieri sub

Tre anni fa i carabinieri indagavano su un traffico illegale di anfore rubate e rivendute in Riviera e nel resto del Nord Italia a privati collezionisti. Nelle abitazioni di alcuni imperiesi erano stati trovati dei reperti nuovi non classificati, ma soprattutto carte nautiche e gps che hanno localizzato il relitto da depredare che giace non molto lontano da quello di San Lorenzo al Mare.

Ora si tratta di preservare quella nave e di tenere i tombaroli lontani. Effettueremo sopralluoghi e scavi per studiare il contenuto della stiva della nave che è perfettamente intatto. La presenza di quella nave, tra l’altro,  consente di ricostruire i traffici delle navi romane nel Mar Mediterraneo, tra l’Italia, la Francia e la Spagna.

Già due anni fa fu predisposta una documentazione fotografica, si elaborò cioè un vero e proprio inventario con una prima catalogazione delle preziose ceramiche e delle anfore conservate a tanti secoli di distanza nelle stive della nave. E già in quella occasione, con l’operazione “Nemo2” si era scoperto che qualcuno aveva fatto sparire una parte del patrimonio archeologico che il mare aveva protetto per tanto tempo. Carabinieri subacquei

A 38 metri di profondità tra Porto Maurizio e San Lorenzo è stata anche trovata un’ancora mai censita, appartenente ad un vascello di epoca bizantina. Le immagini sono state analizzate dagli specialisti della Soprintendenza di Genova, contemporaneamente proseguiranno le ricerche sottomarine e l’azione incisiva e mirata contro i tombaroli del mare.