Dramma alle Vele, l’assicurazione non riconosce il danno subito da Sergio Salvagno

1 ottobre 2015 | 16:51
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Dramma alle Vele, l’assicurazione non riconosce il danno subito da Sergio Salvagno
Dramma alle Vele, l’assicurazione non riconosce il danno subito da Sergio Salvagno
Dramma alle Vele, l’assicurazione non riconosce il danno subito da Sergio Salvagno
Dramma alle Vele, l’assicurazione non riconosce il danno subito da Sergio Salvagno
Dramma alle Vele, l’assicurazione non riconosce il danno subito da Sergio Salvagno
Dramma alle Vele, l’assicurazione non riconosce il danno subito da Sergio Salvagno

Il gip si appresta nella decisione di accogliere l’istanza di rinvio a giudizio. Il processo potrebbe essere avviato già nei primi mesi del 2016

Imperia. Nuova tegola per Sergio Salvagno, l’agronomo imperiese di 49 anni, colpito da un razzo esploso esploso da uno skipper americano durante lo sbarco dei pirati alle Vele d’Epoca nel settembre del 2014. “Oggi abbiamo saputo che l’assicurazione dell’imbarcazione dell’armatore non intende avviare una pratica risarcitoria sostenendo che l’evento non è dovuto ad un incidente, ma ad un’azione provocata dal suo proprietario – spiega Fulvio Salvagno, fratello dell’agronomo – Ecco allora che si apre un’altra lunga fase per noi: sarà necessario intentare una causa contro l’assicurazione affinché ci riconosca il danno subito da Sergio”.

A tutelare l’agronomo è l’avvocato Annamaria Cuzzocrea che proprio oggi ha avuto un colloquio telefonico con Fulvio Salvagno. “E’ una notizia che le mie orecchie non avrebbero mai voluto sentire .- dice – A questo punto l’unica strada da percorrere è quella di chiamare in causa la compagnia assicurativa e sperare che i tempi non si allunghino ulteriormente anche se, onestamente, la vedo dura”. Va anche ricordato che la polizza assicurativa per il “Sif of San Francisco” ha un massimale di 6 milioni di euro.

E’ un’altra beffa dopo quella raccontata qualche giorno fa dalla famiglia di Salvagno aveva denunciato a Riviera24 e al Tgr della Liguria di essere stata “abbandonata dal Comune”. “L’amministrazione comunale, in questa storia, ha le sue responsabilitá perché aveva patrocinato l’evento. E invece? Mai una telefonata, mai un’iniziativa di sostegno, mai una stretta di mano. Ci hanno ignorati e questo non possiamo accettarlo. Mio fratello – sottolinea Fulvio –  é a casa in attesa di essere operato, ma ha bisogno continuamente di essere curato e le medicine costano. Il Comune, dovrebbe convincersi che in questa storia ha le sue responsabilitá. Invece ci hanno voltato le spalle. Non possiamo certamente dire invece di essere stati ignorati dall’Assonautica che ha addirittura aperto un fondo di solidarietá e per l’aiuto e il sostegno la ringraziamo”

Nel frattempo il gip si appresta ad accogliere l’istanza di rinvio a giudizio formulata dal pm Marco Zocco. Per l’unico indagato nella vicenda, William Mc Innes, è stato ipotizzato il reato di lesioni colpose e non dolose. Il processo potrebbe essere avviato già nei primi mesi del 2016.

Sergio Salvagno è un uomo vivo per miracolo, ma la sua vita è diventata un calvario. Con il fratello Fulvio che lo segue come un’ombra comunica a gesti e con pazienza cerca di farsi capire. “Ha bisogno di piccole attenzioni, gli parlo in continuazione, lo assisto quando mangia – racconta il fratello – Assume farmaci tranquillanti per superare il dolore e fa fatica a comunicare. Non è una situazione facile da gestire ma ci proviamo”.