Dalla Francia all’Algeria passando per Ventimiglia, la Polstrada di Genova smaschera traffico di auto rubate
Questo il bilancio di un sabato di controlli della polizia stradale genovese che da tempo ha le “antenne alzate” verso questo fenomeno.
Tutte Renault, tutte praticamente nuove o quasi, tutte rubate in Francia e tutte guidate da franco algerini fino a Genova, passando per i valichi di frontiera a Ventimiglia, con l’intenzione di imbarcarsi per la Tunisia.
Sette arresti (gli autisti ed il loro “coordinatore”) e sei veicoli recuperati e pronti per essere restituiti ai legittimi proprietari d’oltralpe.
Questo il bilancio di un sabato di controlli della polizia stradale genovese che da tempo ha le “antenne alzate” verso questo fenomeno.
La giornata inizia con una pattuglia in borghese che nota una Renault Captur nuova fiammante posteggiata nelle zone del porto. Non c’è nessuno a bordo ma un deflettore rotto attira l’attenzione degli agenti.
Attendono qualche minuto ed ecco che, da lontano, notano degli strani movimenti di persone nordafricane evidentemente sicure di ben mimetizzarsi alla luce del sole in un posteggio affollato dai passeggeri che attendono l’imbarco facendo acquisti in un centro commerciale.
Spunta una busta, un algerino palesando indifferenza cerca di disfarsene e, poco più in là, un’altra Renault, una Scenic, con il deflettore infranto.
Da lì inizia l’operazione della Stradale che si concluderà in serata: quella busta contiene targhe e documenti originali di quelli ed di altri veicoli, stanno tentando di liberarsene perché sui veicoli rubati in Francia tra settembre ed ottobre che stanno cercando di portare in Algeria attraverso la Tunisia hanno apposto con del semplice bi-adesivo delle targhe false. Anche le chiavi di accensione sono “artigianali”.
Questi primi corrieri vengono bloccati e dai loro telefoni spuntano telefonate e messaggi con il resto del gruppo, quello a cui ora bisogna risalire prima che le auto prendano il largo nel vero senso della parola.
Nascosti nella folla che si sta imbarcando verso Tunisi, al gate, sui moli e nelle sale d’attesa ci sono altri componenti della banda, e bisogna chiudere il cerchio al più presto.
Gli uomini della Stradale si moltiplicano: chiamando i rinforzi alla fine saranno una decina a cercare, notare ed arrestare altri quattro algerini che stavano caricando altrettante Renault Megane, tutte rubate in Francia, tutte con targhe false chiavi false e deflettori rotti.
Nel dubbio che una parte della banda fosse riuscita comunque ad imbarcarsi con altre vetture di illecita provenienza, la Stradale riusciva a comunicare in alto mare con il comandante della nave allertandolo circa tale eventualità: il messaggio di risposta assicurava collaborazione nel condividere tali informazioni con le autorità tunisine una volta arrivati a destinazione, anche se tra i documenti rinvenuti in possesso dei trafficanti c’erano anche delle chiare istruzioni su come “ammorbidire” eventuali controlli doganali in terra d’Africa.
Ma perché rubare proprio quella marca di auto? Le Renault in Algeria sono richieste e soprattutto destano molti meno sospetti rispetto a marche più costose e blasonate, quindi è più facile esportarle illegalmente.
Perché, infine, imbarcarsi a Genova e non direttamente in Francia? Evidentemente la banda contava sul fatto che delle targhe francesi così grossolanamente contraffatte non avrebbero destato l’attenzione della Polizia italiana.
Si sbagliavano.
Al termine di questa intensa giornata tra le mura della Stradale di Sampierdarena troveranno ricovero una Renault Captur, una Renault Scenic e quattro Renault Megane, pronte per essere riportate in patria dai legittimi proprietari.
Le porte del carcere di Marassi si sono aperte, con l’accusa di riciclaggio, per:
– Fateh D. (algerino del 1974)
– Merzouk B. (algerino del 1979 ma residente in Francia)
– Imed T. (algerino del 1981)
– Mohamed M. (franco algerino del 1975)
– Ahmed A. (algerino del 1977)
– Naim M. (algerino del 1978)
– Mohamed K. (algerino del 1979)