Caso Volkswagen, anche nell’Imperiese scatta la “class action”

20 ottobre 2015 | 06:53
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Caso Volkswagen, anche nell’Imperiese scatta la “class action”

A Imperia se ne sta occupando l’Adiconsum, che ha sede in via Des Geneys 8/1, nel centro storico di Oneglia.


Imperia
. Automobilisti contro la Volkswagen. Anche in provincia di Imperia scatta la class action contro l’azienda tedesca che vede in prima linea i sindacati dei consumatori.
Anche in Riviera è scattata infatti mila “caccia” ai modelli incriminati, presumibilmente centinaia o addirittura migliaia di vetture, visto che accanto alla casa madre sono coinvolte altre tre marche che utilizzavano lo stesso software “truffaldino”.

La “class action” è iniziata a Imperia e vede in prima linea  l’Adiconsum, che ha sede in via Des Geneys 8/1, nel centro storico di Oneglia. Il recapito telefonico è 0183-274799 (fax 0183-275216), o ancora 380-3748638.

“La nostra presidenza nazionale ha deciso di avviare un’azione di classe contro Volskswagen Italia. Il modulo di adesione è in distribuzione nelle nostre sedi ma è anche disponibile online sul sito www.adiconsum.it o sul link www.jotformeu.com/form/52851643167358. Una volta compilato va trasmesso per mail a classaction@adiconsum.it”, spiega il presidente provinciale di Adiconsum, Francesco Canu.

I modelli di auto coinvolti, che montano motori diesel 2.0 Tdi Euro 5, denominati EA 189, per la Volkswagen sono Jetta, Beatle, Sharan, Touran, Golf VI (2008-2012), Passat VII (2010-2014) e Tiguan (2007-2015). Per la Seat si tratta di Leon, Altea e Alhambra, per Skoda Yeti, Octavia e Superb, per Audi i modelli A3, A4, A5, A6, TT, Q3 e Q5.

“Il nostro ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – aggiunge – in questi giorni ha avviato un’indagine per capire il numero dei veicoli circolanti in Italia che montano il software capace in che momento la macchina è sottoposta ai test sugli emissioni, in modo da tenere attivo il sistema di limitazione dei gas tossici solo in quel lasso di tempo. La Commissione europea si è detta pronta a convocare una riunione con tutte le autorità nazionali responsabili della vigilanza sui gas di scarico dei veicoli. L’Ue ha infatti la competenza sull’individuazione dei limiti delle emissioni, mentre è di competenza delle autorità nazionale il monitoraggio delle vetture”.