Auto abbandonate: un fenomeno che costa caro ai contribuenti
A Ventimiglia si registra un’escalation: 35 le auto abbandonate nel 2012, 40 nel 2013, 64 nel 2014 e 59 quest’anno
Da Ventimiglia a Bordighera: il fenomeno delle vetture abbandonate sul ciglio della strada costa caro ai comuni.
La città più gettonata per abbandonare auto e furgoni ormai da rottamare sembra essere Ventimiglia: solo quest’anno sono 59 i veicoli lasciati su strada. Un dato, questo, in continua crescita.
I fatti più curiosi, invece, sono capitati a Bordighera, dove un’auto, ancora in buone condizioni, è stata abbandonata perché oggetto di un contenzioso: “Meglio che marcisca piuttosto che darla vinta a quello”, avrebbe detto una delle due parti in causa agli esterrefatti agenti di Polizia Locale.
Sempre nella Città delle Palme, invece, un veicolo è risultato essere di proprietà di un uomo che aveva deciso di espatriare e del quale si era persa ogni traccia.
E così, per un motivo o per l’altro, la moda di abbandonare le vecchie auto su strada non passa mai.
“Sta proseguendo l’attività di controllo, verifica e rimozione delle auto in stato di abbandono”, ha dichiarato il Comandante della Polizia Municipale di Ventimiglia Giorgio Marenco.
Nella zona centrale non vi sono più veicoli da rimuovere, mentre il problema resta nelle frazioni e nelle zone più lontane dal centro città.
Un fenomeno, questo, che a Ventimiglia è costato caro ai cittadini: “Circa 10mila euro all’anno sono pesati sulle tasche dei contribuenti”, fa sapere il Comandante.
Chi sono i proprietari delle auto abbandonate? “Nel 50% dei casi si tratta di cittadini francesi”, ha risposto il Commissario Villano. E siccome raramente il proprietario viene a riprendersi l’auto una volta contattato dalla Polizia, scattano multe salatissime: 1666,00 euro di sanzione.
Soldi che però difficilmente vengono pagati.
Un tempo era quasi impossibile risalire al proprietario, se francese, oggi invece grazie ad una convenzione in corso tra Francia e Italia, la Polizia Municipale riesce a scoprirne l’identità: “Per i francesi, soprattutto pied-noirs”, ha spiegato Attilio Satta, Comandante della Polizia di Bordighera, “Venire in Italia e abbandonare l’auto era quasi una moda. La targa veniva rimossa e il telaio abraso per rendere impossibile l’identificazione del veicolo. Oggi invece riusciamo a risalire lo stesso ai proprietari”. Anche se poi, in realtà, la fatica della Polizia non viene troppo spesso premiata: a pagare, infatti, sono in pochi.
Diverso il caso delle auto dell’est Europa: risulta impossibile risalire ai proprietari in quanto mancano convenzioni per l’ottenimento di dati.
E allora cosa fare? I veicoli che non hanno più le caratteristiche per essere circolanti vengono trattati come rifiuto speciale: il tutto sulle spalle del Comune che paga per il loro smaltimento.
Nel caso in cui, invece, la vettura sia italiana e manchi la copertura assicurativa, a farsene carico è lo Stato.
Ma Stato o Comune che sia, il discorso è sempre lo stesso: a rimetterci sono i contribuenti.
Per fortuna il fenomeno, ad eccezione del caso di Ventimiglia, sembrerebbe essere in controtendenza: vuoi che oggi risulta più semplice risalire al proprietario (se italiano o francese), vuoi che la crisi economica internazionale renda più difficile acquistare una nuova auto e ci si pensa due volte prima di lasciare la vecchia, il numero delle vetture abbandonate “non costituisce un problema, ma un fastidio”, precisa il Comandante Satta.
Insomma, man mano che ci si allontana dal confine con la Francia, minori sono le possibilità di trovare auto che giacciono sulla strada.
Solo a Ventimiglia, infatti, si registra un’escalation: 35 le auto abbandonate nel 2012, 40 nel 2013, 64 nel 2014 e 59 quest’anno (ma siamo solo ad ottobre).
A Vallecrosia il trend resta stabile, mentre a Bordighera, dove al massimo in passato sono state rimosse otto /nove auto, il fenomeno è in diminuzione.