Vendita del Panero di Villanova, societá straniera interessata all’acquisto

Ora sarà indetta un’assemblea del Cda e all’orizzonte ci sono buone possibilità per far decollare lo scalo
Villanova d’Albenga. C’è una società straniera interessata ad acquistare l’aeroporto Clemente Panero di Villanova d’Albenga. Ma alle 12 di oggi non aveva depositato, in concreto, l’offerta. Si chiude così il bando di gara per la vendita ai privati di gran parte delle quote pubbliche dell’Ava spa, la società di gestione dell’aeroporto di Villanova d’Albenga, forse l’ultima occasione per il rilancio dello scalo della Riviera.
Ora verrà convocata un’assemblea del Cda per il 23 settembre e in quella occasione si deciderà che cosa fare. L’elenco di chi cede, a cui negli ultimi giorni si è aggiunto il Casinò di Sanremo, peraltro con una quota molto bassa dello 0,05%, è composto da Provincia di Savona (42,05% del capitale sociale), Camera di commercio di Savona (26,77%), Comune di Diano Marina (2,64%), Camera di commercio di Imperia (1,28%), Provincia di Imperia (0,71%), Comune di Borghetto S. Spirito (0,03%) e Filse spa (1 azione). Il pacchetto azionario di questi soci pubblici vale il 73,47% del capitale sociale, per un valore di circa un milione e 322 mila euro.
Chi si aggiudicherà la gara dovrà anche far fronte a un aumento di capitale di 300 mila euro entro il 2015, interamente o pro quota se anche gli altri privati già presenti in Ava, circa il 25%, decidessero di aderire. Va ricordato inoltre che questi ultimi hanno comunque il diritto di prelazione sull’acquisto delle quote pubbliche. Resta in sospeso l’1,57% di azioni che appartengono a 14 Comuni, tra cui Albenga, Alassio, Villanova, Sanremo e dalla Riviera Trasporti, che dovranno comunque deliberare la cessione entro il 24 settembre 2016.
L’asta indetta dall’Ava spa (l’advisor Nash di Torino ha stimato il valore della società in circa 1,8 milioni di euro) era un passo obbligato, legato alla concessione ventennale conferita nel settembre 2014 dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti che prevede l’obbligo dei soci pubblici di dismettere la partecipazione nel termine massimo di 24 mesi.
A fine agosto era arrivata una manifestazione di interesse di una societá straniera, ma il bando è andato deserto. Ma non per questo le trattative si sono arenate. “Siamo convinti delle grandi potenzialità dell’aeroporto di Villanova – dice l’amministratore delegato di Ava Alessandro Pasqualini – La gestione dell’Ava è riuscita a far generare cassa, attraverso varie attività, tra cui la ristorazione, il settore carburanti e l’incremento delle sub concessioni con l’affidamento di due hangar e di tutti gli uffici disponibili. L’aeroporto ha una concessione ventennale, la Piaggio sta entrando a regime e ci sono tutte le premesse per una crescita costante”.
Lo scalo di Villanova è il possibile punto di riferimento di una clientela vip legata a un bacino che comprende anche parte della Costa Azzurra. Ci sarebbero anche gli spazi e le competenze tecniche per sviluppare altre attività remunerative legate all’aviazione leggera e alla manutenzione specializzata di velivoli . L’Ava spa nel maggio scorso ha approvato il piano industriale 2015-2022 che prevede investimenti per 815 mila euro (previsti anche l’allungamento della pista di circa 200 metri, il rifacimento della caserma dei vigili del fuoco e di alcuni hangar) e un aumento di capitale per 550 mila euro, di cui 300 mila entro fine anno.
Il bilancio 2014 si era chiuso con una perdita di 258 mila euro, inferiore a quella dell’anno precedente (385 mila).