Trovato il braccialetto elettronico, ai domiciliari in albergo Igor Markov

7 settembre 2015 | 07:49
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Trovato il braccialetto elettronico, ai domiciliari in albergo Igor Markov

L’ex parlamentare russo, amico di Putin, era stato arresto all’hotel de Paris di Sanremo alla vigilia di Ferragosto

Sanremo. Ha potuto lasciare il carcere ed è ora agli arresti domiciliari Igor Markov dopo le proteste per il mancato braccialetto elettronico ora ritrovato.

L’oligarca amico di Putin, al centro di una contesa giudiziaria tra Russia e Ucraina, ha potuto lasciare il carcere.  Lo racconta Il Secolo XIX.

L’empasse, con tanto di lamentela formale dell’ambasciata di Mosca, a conti fatti è stata sbloccata in poco più di due settimane. Una chimera per gli oltre 500 detenuti che in Italia sono tutt’ora in cella in attesa di braccialetti che non ci sono.

“Questo è un primo passo, sono contento che la giustizia italiana abbia risolto questa situazione – ha commentato Markov attraverso il suo legale – Spero adesso di riuscire presto a dimostrare di essere vittima di un grande malinteso. Se i magistrati mi rimandassero in Ucraina sarebbe gravissimo, io rischio la vita”.

Markov di fatto ha goduto di una via prioritaria, vista la delicatezza della vicenda, e ha saltato la lunga coda di chi attende il dispositivo. Da sabato sera l’imprenditore è ospite della stanza numero 20 dell’hotel Iris, albergo a tre stella a Priaruggia. Una sistemazione, decisamente insolita per una detenzione domiciliare. Saranno i carabinieri di Quarto a controllare che tutto fili liscio.

Le prescrizioni del giudice gli consentono di incontrare solo la moglie, il difensore Enrico Scopesi e personale dell’ambasciata russa.

Come si ricorderà Igor Markov era stato arresto all’hotel de Paris di Sanremo alla vigilia di Ferragosto. Ex parlamentare ucraino attestato su posizioni filorusse, l’uomo è accusato di aver partecipato al pestaggio di un gruppo di avversari politici durante una manifestazione a Odessa, un fatto che risale al 2007.

Secondo quanto riferito, non senza qualche reticenza, il dissidente, riparato a Mosca e membro di una sorta di governo in esilio che si propone di rovesciare l’attuale esecutivo di Kiev, avrebbe dovuto incontrare alcuni politici italiani, la cui identità non è mai stata chiarita.