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Sgombero del presidio No Borders: i particolari dell’intervento

30 settembre 2015 | 14:02
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Sgombero del presidio No Borders: i particolari dell’intervento
Sgombero del presidio No Borders: i particolari dell’intervento
Sgombero del presidio No Borders: i particolari dell’intervento
Sgombero del presidio No Borders: i particolari dell’intervento
Sgombero del presidio No Borders: i particolari dell’intervento

Oltre duecento uomini dei reparti inquadrati di tutte le forze dell’ordine hanno partecipato ai servizi di ordine pubblico disposti dalla Questura di Imperia e coordinati da funzionari della Polizia di Stato e da Ufficiali dell’Arma

Ventimiglia. All’alba di questa mattina è iniziato lo sgombero dell’accampamento “No borders” a Ponte San Ludovico.

La Questura di Imperia ha disposto un articolato servizio di ordine pubblico, al quale hanno partecipato tutte le forze dell’ordine, oltre alla Polizia di Frontiera, alla Polizia Stradale e alla Polizia Ferroviaria, per dare esecuzione alla delega ricevuta dall’A.G. per l’esecuzione del sequestro preventivo dell’area occupata abusivamente.

La Procura della Repubblica di Imperia, sulla base delle comunicazioni di notizie di reato ricevute dalla Polizia di Stato, ha aperto un procedimento penale a carico di numerosi attivisti perché ritenuti responsabili dei reati di cui all’art. 633 comma 2, 639 bis C.P. perché, “al fine di trarne profitto, invadevano arbitrariamente, al fine di occuparla un’area di sedime appartenente al demanio comunale adibita a pineta in assenza di concessioni di occupazione del suolo pubblico o comunque di regolare autorizzazione del Comune di Ventimiglia (IM): nella specie, i prefati, identificati come appartenenti ai centri sociali o movimenti anarchici, creavano nell’area considerata, ubicata in località balzi rossi, un presidio permanente, organizzato ed autogestito a supporto di numerosi soggetti extraunionisti che ivi stazionavano in seguito a riammissioni passive frontaliere eseguite dall’Autorità amministrative francesi, impedendo ai fruitori del bene demaniale il suo normale utilizzo”.

La Procura della Repubblica, inoltre, recependo a pieno l’attività investigativa svolta ininterrottamente, per tutta l’estate, dalla Digos della Questura di Imperia, ha immediatamente richiesto ed ottenuto dal G.I.P. presso il Tribunale un decreto di sequestro preventivo dell’area ubicata in località Balzi rossi, nel territorio del Comune di Ventimiglia, occupata abusivamente da circa centocinquanta persone, tra attivisti e migranti, già a partire dallo scorso mese di giugno.

Il provvedimento di sequestro preventivo, dettato dalla necessità di sgomberare da persone e da cose l’area demaniale per impedire che il reato contestato venga portato a conseguenze ulteriori, è stato consegnato al Dirigente della Digos per l’esecuzione.

Stante la complessità dell’intervento, in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal Prefetto di Imperia, con la partecipazione del Questore, del Comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, del Comandante Provinciale del Corpo Forestale, sono state valutate le modalità di intervento.

Oltre duecento uomini dei reparti inquadrati di tutte le forze dell’ordine hanno partecipato ai servizi di ordine pubblico disposti dalla Questura di Imperia e coordinati da funzionari della Polizia di Stato e da Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri, mentre l’attività di polizia giudiziaria è stata eseguita dal personale della Digos e del Nucleo Operativo dei Carabinieri.

All’atto dell’intervento, circa una settantina di persone, tra attivisti “no borders” e un ridotto gruppo di migranti, era posizionata sulla scogliera dove aveva sistemato alcune tende, subito rimosse dal personale operante. L’area oggetto del provvedimento giudiziario di sequestro è stata sgomberata dalle persone rimaste sul posto, che sono state accompagnate presso gli uffici del Commissariato di Ventimiglia. Il personale del Comune ha provveduto alla bonifica del terreno interessato dalle operazioni che si presentava in condizioni materiali e igienico sanitarie molto precarie.