Sanremo Attiva presente al presidio Nazionale contro vecchi e nuovi inceneritori e per l’economia circolare

9 settembre 2015 | 11:46
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Sanremo Attiva presente al presidio Nazionale contro vecchi e nuovi inceneritori e per l’economia circolare

Roma. Si sta svolgendo in queste ore a Roma, davanti a Palazzo Montecitorio, il Presidio per dire NO al decreto governativo che prevede di riclassificare i 42 impianti di incenerimento esistenti e costruire altri 18 inceneritori.

Durante il presidio si svolgerà un Flash-mob COLLETTIVO contro l’incenerimento ed a sostegno dell’Alleanza per l’Economia Circolare.

Una rappresentanza di Sanremo Attiva, guidata dalla Consigliera Comunale Francesca Antonelli (membro della Segreteria Nazionale del Movimento Legge Rifiuti Zero), è presente a Roma per portare il sostegno del Ponente Ligure all’iniziativa e per dire il proprio NO all’ipotesi di costruire anche in Liguria un inceneritore così come previsto nei decreti attuativi della Legge “Sblocca Italia”.

Sanremo Attiva insieme a tutto il Movimento Nazionale Legge Rifiuti Zero sostiene fermamente che continuare a finanziare con incentivi pubblici sia la costruzione che la gestione di inceneritori è il frutto avvelenato di intese lobbistiche con pochissime grandi aziende “multiutility” che ora stanno iniziando ad affogare “per colpa” della scelta illuminata di tanti Comuni che hanno avviato con coerenza l’avanzata della raccolta differenziata di qualità e del suo avvio a riciclaggio e compostaggio, per tendere ad azzerare sia gli inceneritori che le discariche.

Questo decreto è stato ribattezzato (S)BLOCCA ITALIA perché è destinato a BLOCCARE lo sviluppo virtuoso di un settore enorme e la stessa crescita economica italiana ipotecando ingenti risorse pubbliche per i prossimi VENTI ANNI e creando per questi impianti un sistema di siti considerati “insediamenti strategici di preminente interesse nazionale” che verrebbero di fatto sottratti alle competenze regionali, con l’adozione possibile di misure di accesso speciali pari a quelle dei SITI MILITARI.
Con questo atto questo GOVERNO si mette dunque fuori dall’Europa, confermando ancora una volta il suo europeismo di convenienza a compartimenti stagni e puramente opportunistico, con l’aggiramento dei principi della Direttiva vigente 98/2008/CE.