Riviera Trasporti, 23 autisti vanno in cassa integrazione

20 settembre 2015 | 07:54
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Riviera Trasporti, 23 autisti vanno in cassa integrazione

Nel frattempo Riviera Trasporti Piemonte avvia un piano di assunzione

Imperia. Ventitré autisti della Riviera Trasporti sono stati posti in cassa integrazione dall’azienda. Contestualmente la Rt Piemonte assume otto nuovi autisti.

Si tratta di una operazione che permette di diminuire il costo del lavoro a carico di chi opera nelle zone interne, ma che fa discutere. Se da una parte, infatti, ci si rallegra perché i collegamenti da e per l’entroterra, in particolare con l’alta valle Arroscia che rischiava l’isolamento e tino al Piemonte sono salvi anche perché la partecipata piemontese di Rt fa parte del Consorzio Granda Bus e, quindi, le tratte sono finanziate direttamente dalla Regione Piemonte che ha dato maggiore di- sponibilità finanziaria rispetto alla Liguria – dall’altra non piacciono i contratti, part – time e decisamente meno onerosi per l’azienda applicati ai neo conducenti. Due di loro, poi, sono stati assegnati alla guida degli scuolabus di Torre Mondovì, in provincia di Cuneo, e di Costarainera.

“È stato possibile partecipare e vincere le gare – spiega il direttore generale di Rt Sandro Corrado – proprio perché Rtp ha una contrattazione di secondo livello meno onerosa rispetto a quella di Rt”. Un intervento che è stato sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil al momento della sottoscrizione del “fondino”, il fondo, istituito presso la Regione per la collocazione anticipata in pensione del personale delle società partecipate del Tpl ligure.

Rtp nelle tratte dell’entroterra che collegano il capoluogo a Pieve di Teco e si diramano sia verso il basso Piemonte che in direzione del savonese e di Albenga deve garantire 225 kilometri all’anno di percorrenza. Il numero di cassaintegrati è destinato, comunque, a salire. Anche Rt, insieme alle consorelle liguri, ha espresso l’intenzione di chiedere il prolungamento di sei mesi dell’utilizzo del “fondino” che avrebbe dovuto terminare il 31 dicembre 2018. In pratica, si fanno slittare i termini a giugno 2019 in modo che aumenti il numero delle persone da avviare alla pensione attraverso un periodo di “cassa” e poi di Aspi. Un modo per liberarsi di contratti pesanti, con la possibilità di assumere nuovi autisti a migliori condizioni.