Per le villette “abusive” di Dolcedo il pm chiede il processo per 70 persone

Sono sospettati di aver trasformato abusivamente magazzini agricoli in case accoglienti
Imperia. ll caso delle villette abusive di Dolcedo, un’ipotesi di mega-lottizzazione, è arrivato al capolinea.Il pm Alessandro Bogliolo ha chiesto al gip il rinvio a giudizio per 70 indagati.
Secondo un’ipotesi investigativa sono sospettati di aver trasformato abusivamente magazzini agricoli in case accoglienti, spesso sforando volutamente le volumetrie. Villette che sono state costruite in terreni di pregio ambientale. Lo racconta La Stampa/Il Secolo XIX in edicola
Per altre 113 persone finite sotto inchiesta, invece, il dottor Bogliolo ha proposto il non doversi procedere: sono da scagionare. Si tratta di proprietari che hanno dimostrato, sia all’atto dell’acquisto delle villette, sia all’atto delle ristrutturazioni, di essere in buona fede, vittime di speculatori e approfittatori.
Per abuso d’ufficio, il pubblico ministero Bogliolo ha chiesto che vengano processati anche due impiegati comunali: il capo della ripartizione tecnica, il geometra Massimo Dema, a cui era già stata sequestrata la villa a Santa Brigida, e il segretario Antonio Fausto Angeloni.
Per Bogliolo i due dipendenti non avrebbero compiuto le pratiche necessarie per registrare in Conservatoria la lottizzazione, lasciando nella disponibilità degli indagati le villette considerate prive di autorizzazione – sono un’ottantina circa gli immobili sequestrati.
Durante le indagini sono usciti dall’inchiesta perchè ritenuti non responsabili, sei notai firmatari dei rogiti. Non sapevano, nè erano tenuti a saperlo, del marasma amministrativo (e penale) che stava dietro i passaggi di proprietà.
Il territorio interessato alla lottizzazione comprende territori sotto tutela ambientale come appunto Santa Brigida, Colle Lupi, Ripalta e Colombera. Le indagini sono state condotte principalmente da Gianmarco Danio, comandante della polizia municipale. Migliaia le pagine che compongono il fascicolo.