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Paziente deceduta al Borea, il professor Torelli:”Pressanti le richieste di operarla”

16 settembre 2015 | 13:16
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Paziente deceduta al Borea, il professor Torelli:”Pressanti le richieste di operarla”

Giuseppa Salomone, 67 anni, morta dopo un intervento di colecisti a Sanremo

Sanremo. “Prima di operare la paziente per una colecistectomia, lo preciso, le sue condizioni erano giá gravi e operare un paziente con una cirrosi epatica é molto rischioso soprattutto dovuto al sanguimento. Sapevo che era a rischio, ma ho deciso di intervenire anche perché la paziente mi chiedeva di agire. Ma prima di operare sono passati 45 giorni ed era stata una decisione ponderate. Avevo il cerino in mano, ma prima di operare avevo fatto in modo di ridurre il più possibile tutti i rischi”.

Sul banco degli imputati c’é l’ex primario di Chirurgia Paolo Torelli, 69 anni, accusato di omicidio colposo giá in servizio al centro trapianti di Genova. Il professor aveva diretto il reparto del «Borea» di Sanremo tra il 2006 e il 2011 per poi andare in pensione. Inizialmente il processo era stato istruito davanti al giudice monocratico Eduardo Bracco poi passato alla collega Anna Bonsignorio.

I fatti che hanno visto Torelli finire sotto inchiesta riguardano il decesso di una donna avvenuto nel giugno del 2008 all’ospedale di Sanremo. La vittima Giuseppa Salomone di 67 anni, ex infermiera ed ex centralinista dell’ospedale di Sanremo era morta per una emorragia.

“Tutto era nato qualche mese prima I colleghi mi avevano segnalato questa paziente e quindi avevamo predisposto l’intervento – ha raccontato in aula l’imputato – Le sue comdizioni – ha precisato Torelli – non erano certamente buone. Le crisi dolorose erano riprese anche dopo che avevamo cercato di tamponare i problemi con le medicine, cosa che avevamo giá fatto in precedenza durante una mia consulenza presso un altro reparto. Era stata la stessa paziente , visto che i dolori non passavano, a chiedermi di operarla”.

Il rinvio a giudizio era stato disposto dal giudice per le udienze preliminari Maria Grazia Leopardi (il medico si è affidato all’avvocato Alessandro Mager). Alla donna era stato diagnosticato un tumore al fegato e calcoli al pancreas. A giugno del 2008 era stata operata di colecisti. E la nipote, che più volte l’andava a trovare in ospedale, ascoltata in aula ha raccontato che la zia “era stata sottoposta ad interventi ben più gravi rispetto a quello della colecisti. A Milano, ad esempio, era stata sottoposta ad una chemioembolizzazione”. Il processo é stato aggiornato al 14 ottobre.