L’appello di Monica Tondelli: “Al pronto soccorso di Imperia cercate di regalare sorrisi”

9 settembre 2015 | 16:46
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L’appello di Monica Tondelli: “Al pronto soccorso di Imperia cercate di regalare sorrisi”

Costretta a raggiungere Albenga per farsi visitare dopo un infortunio

Imperia. “Al pronto soccorso dell’ospedale di Imperia cercate di essere più educati”. Parola di Monica Tondelli, personaggio noto della città: gestisce il bar n.11 di piazza De Amicis.

“Sono stata trattata con superficialità – attacca Monica Tondelli – Arrivata al pronto soccorso con un piede gonfio dopo essere caduta dallo scooter mi hanno chiesto il motivo per il quale mi presentata in astanteria. Dopo cinque ore di attesa (in codice bianco ndr) ho desistito nonostante in attesa davanti a me ci fossero alcuni pazienti, ho deciso di raggiungere l’ospedale di Albenga”.

Al posto di primo intervento del Santa Maria di Misericordia Monica Tondelli è stata trattata con educazione e rispetto. “Mi hanno fatta accomodare con un sorriso che a Imperia me lo posso anche scordare. Sono passata in codice verde, ho atteso pazientemente il mio turno, in questo caso anche volentieri, quindi mi hanno visitata e sottoposta ai raggi. Per fortuna non c’è rottura, ma mi hanno consigliato di tornare in ospedale per immobilizzare il piede tramite un tutore e meno male che era solo un codice bianco”.

Monica Tondelli sottolinea di essere visitata con grande scrupolo dalla dottoressa di turno al “PPI” dell’ospedale. “Mi farà molto piacere poterle offrire un caffè per la sua disponibilità e accoglienza, atteggiamento che ho riscontrato anche nel resto del personale in servizio nel nosocomio albenganese”.

La stessa commerciante imperiese sottolinea pure che “all’ospedale di Imperia fanno parte dell’organico persone con grande capacità professionale e anche amiche, tuttavia, chiedo scusa se ho dovuto rimarcare il trattamento che ho subito ieri quando ero al pronto soccorso. Capisco perfettamente che vi siano stati dei tagli importanti al settore sanitario, ma ciò non toglie che comunque chi si reca in ospedale debba essere trattato con umanità e rispetto”.