A Imperia si è pregato per i migranti, emergenza senza fine

17 settembre 2015 | 07:04
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A Imperia si è pregato per i migranti, emergenza senza fine

L’iniziativa alla biblioteca del convento delle Clarisse di via Vianelli a Imperia Porto Maurizio

Imperia.  Una veglia di preghiera-incontro di sensibilizzazione  sul tema “Emigranti e profughi, oltre la Fede… persone!”. Si è svolta alla biblioteca del convento delle Clarisse di via Vianelli a Imperia Porto Maurizio.

Un’iniziativa che ha visto la partecipazione delle sorelle Clarisse, quindi della Chiesa Valdese e della Comunità Musulmana del Ponente Ligure, del Collettivo No Borders Ventimiglia e delle Associazioni AIFO Imperia, Agesci con gli Scout Imperia 1 e Libera Imperia.  Era presente anche il Vicario Generale don Ivo Raimondo (parroco del Duomo d’Imperia) e il pastore della chiesa valdese per Sanremo e Imperia Jonathan Terino.

“Un incontro per far conoscere la realtà dei migranti alla frontiera di Ventimiglia – ha sottolineato Susanna Bernoldi dell’Aifo Imperia Onlus -, dei migranti nei campi profughi in Africa, ma anche conoscere i dati veri sulle migrazioni, oggi ormai forzate, che si tratti di fuga da guerre o dalla fame. Credo sia stato veramente interessante questo incontro di fedi insieme alle voci dei giovani. Pensieri di pace dal mondo cattolico, valdese e musulmano, testimonianze di giovani della nostra Imperia che parlano per giovani di un mondo che sta pagando gli effetti disastrosi del crescente e continuo traffico di armi e dello sfruttamento indiscriminato delle risorse del Sud del mondo”.

“Bello vedere tanti giovani ad un evento del genere, molto interessante e partecipato – spiega don Alberto Casella appena nominato direttore dell’ufficio per l’Ecumenismo ed il dialogo interreligioso – gli scout e i ragazzi di Libera hanno raccontato le loro esperienze con i migranti che hanno vissute con grande impegno e questo è un altro dato importante. Ora la speranza è quella che iniziative di tipo ecumemico e religioso possano proseguire anche in futuro proprio con un coinvolgimento della popolazione imperiese e in particolare dei giovani”.