Vespa Velutina, è allarme tra gli agricoltori del ponente ligure

28 agosto 2015 | 17:07
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Vespa Velutina, è allarme tra gli agricoltori del ponente ligure
Vespa Velutina, è allarme tra gli agricoltori del ponente ligure
Vespa Velutina, è allarme tra gli agricoltori del ponente ligure
Vespa Velutina, è allarme tra gli agricoltori del ponente ligure
Vespa Velutina, è allarme tra gli agricoltori del ponente ligure
Vespa Velutina, è allarme tra gli agricoltori del ponente ligure

Come è accaduto in Francia, dove un agricoltore è stato ucciso da uno sciame mentre arava i suoi campi

Bordighera. “Non lasciateci soli”. I tecnici dell’Associazione Apiliguria non ce la fanno più a combattere, da soli, contro la vespa velutina. “La Senatrice Donatella Albano fa tutto il possibile per aiutarci, ma non basta ancora”, hanno dichiarato gli apicoltori che, a titolo gratuito, sobbarcandosi spese e responsabilità, stanno tentando di rimuovere i numerosi nidi creati dall’insetto.
Originaria del sud est asiatico, la vespa velutina è un imenottero piuttosto simile alla comune vespa crabro (calabrone), lunga mediamente 30mm, è riconoscibile per il corpo scuro e la linea gialla che taglia il suo addome, al cui interno è presente un triangolino nero. Si differenzia dalla vespa crabro soprattutto dal colore, più scuro, con nette linee giallo-rossicce in alcune parti del corpo.
“E’ dal 2013 che combattiamo”, ha dichiarato Fabrizio Zagni, “E oggi, dopo due anni, siamo giunti ad una situazione emergenziale”.
Basta un rapido calcolo matematico per accorgersi dell’escalation: 3 gli interventi nel 2013, 100 nel 2014: in una progressione vorticosa che potrebbe portare alla formazione di 1700 nidi entro la fine del 2015 nella sola provincia di Imperia.
Danni gravissimi, quelli arreccati alle api e, di conseguenza, alla produzione del miele.
“In Francia gli apicoltori portano le api sopra i 2000 metri durante l’estate”, ha spiegato Nuccio Lanteri, “Per difenderle dall’attacco di questa vespa”.
La vespa velutina assedia gli alveari e le api, impegnate a difendersi dalle aggressioni, smettono di lavorare. La raccolta del miele, dunque, è in serio pericolo.
Così come l’incolumità delle persone. “Abbiamo trovato nidi ovunque”, racconta Zagni, “L’insetto si sta avvicinando pericolosamente all’uomo”. Case, cornicioni, armadi esterni, terreni e persino barche. “Abbiamo tolto un nido di oltre un metro di diametro all’interno di un’imbarcazione”, continua Lanteri, “Per fortuna era chiusa e nessuno si è fatto male”.
Le vespe non attaccano l’uomo quando sono tranquille ma, se disturbate, il loro attacco, in massa, può essere letale. Come è accaduto in Francia, dove un agricoltore è stato ucciso da uno sciame mentre arava i suoi campi.
I volontari sono intervenuti oggi sia a Sanremo che a Ospedaletti, mentre ieri si trovavano a Rocchetta Nervina: in alcuni casi i nidi sono posizionati in basso, ma in altri è necessario l’intervento congiunto dei Vigili del Fuoco, con l’autoscala.
“Interveniamo con un biocida per uccidere le vespa all’interno del nido, perché rimuoverlo sarebbe troppo complesso”. Una cosa è certa: l’operazione richiede esperienza e competenza e non può essere fatta da una persona non esperta.
“Non riusciamo a rimuovere tutti i nidi che ci vengono segnalati ogni giorno”, dicono i tecnici, “Abbiamo chiesto l’intervento della Protezione Civile ma per ora ci hanno risposto che non si tratta di una loro mansione. Speriamo che qualcosa cambi in fretta, perché i nidi non aspettano i tempi della politica”.