Venerdì alla chiesa di Terrasanta l’ultimo saluto a Giancarlo Golzi
Dal Giappone al Messico, dall’Italia al nord Europa: nessuno resisteva al suo fascino e alla sua bravura
Bordighera. Si terranno alle 15,30 di domani, venerdì 14 agosto, nella Chiesa di Terrasanta a Bordighera, le esequie di Giancarlo Golzi. Bordighera si appresta a dire addio al suo “Capitano”, così come Golzi era chiamato dagli amici.
Bordighera, città dove viveva da sempre con la moglie, il figlio e Pedro, il suo golden retriver, piange un grande uomo ed un grande musicista. Sempre pronto a fare del bene per la sua città, Giancarlo Golzi era stato insignito anche del Parmurelu d’Oro, riconoscimento assegnato dal Descu Rundu alle personalità che portano il nome della Città delle Palme nel mondo. Proprio come amava fare Giancarlo Golzi. Sempre.
La lunga carriera del musicista era iniziata negli anni settanta, quando insieme a degli amici aveva dato vita al progetto Museo Rosenbach: un successo, quello ottenuto dalla band con il primo album Zarathustra. Il gruppo si sciolse nel 1973 per poi riformarsi nel 2012.
Ma nel frattempo Giancarlo Golzi entrò a far parte di una band genovese con Piero Cassano, Carlo Marrale, Aldo Stellita e Antonella Ruggiero: nascono così i Matia Bazar, che faranno la storia della musica italiana per quarant’anni. La formazione cambierà spesso, soprattutto la voce femminile, ma Giancarlo Golzi non lascerà mai la band: il ritmo della sua batteria, riconoscibilissimo, ha fatto ballare generazioni di italiani. E non solo.
Dal Giappone al Messico, dall’Italia al nord Europa: nessuno resisteva al suo fascino e alla sua bravura.