Un sondino continua a tenere “prigionieri” al pronto soccorso due anziani di Imperia

8 agosto 2015 | 19:26
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Un sondino continua a tenere “prigionieri” al pronto soccorso due anziani di Imperia

La storia della coppia, originaria della Toscana. Entrambi anziani e invalidi che chiedono un intervento della direzione dell’Asl1

Imperia. La storia si ripete, per la seconda volta in pochi giorni. E forse è arrivato anche il momento che qualcuno intervenga per porre fine ad un’odissea senza senso.

Morilena B., 78 anni, malata di Alzheimer e suo marito Raffaele B., 79 anni, che abitano alla periferia di Imperia, sono stati “prigionieri” altre 4 ore al pronto soccorso di Imperia.

Un sondino “peg” da sostituire nello stomaco dell’anziana signora, inferma e costretta sulla sedia a rotelle, ha costretto lei e il marito, pure lui invalido, a restare dentro il pronto soccorso di Imperia per quattro ore dalle 20,30 alla mezzanotte in attesa di una visita per poi scoprire che quel piccolo tubicino infilato nello stomaco, che consente alla signora di mangiare, andava sostituito a Sanremo.

Era già successo pochi giorni fa. In quel caso i due anziani coniugi, toscani di  origine, erano stati in ospedale a Imperia per 6 ore e mezza prima di essere visitati da un medico ed essere trasferiti a Sanremo perchè all’ospedale cittadino questo “intervento” non si poteva fare.

“Più che malasanità qui ci troviamo di fronte ad un caso di burocrazia – sottolinea il marito della donna – Ogni qualvolta succede qualcosa a mia moglie chiamo l’ambulanza e veniamo trasportati all’ospedale di Imperia in codice verde già sapendo che quel sondino qui non verrà sostituito.Una perdita di tempo enorme per il personale medico e infermieristico e per i militi dell’ambulanza che già conoscono il problema che ha anche un costo. Dopo ore in attesa al pronto soccorso, infatti, un’altra ambulanza ci trasporta al Borea di Sanremo. Li quel tubicino c’è può essere sostituito tanto che mia moglie può essere visitata in cinque minuti”.

Diciamolo chiaramente: Raffaele B. non se la prende con i medici. “Tutti fanno un lavoro ecomiabile. Piuttosto mi chiedo se non sarebbe il caso di cambiare il sistema: chi è costretto a restare in attesa ore al pronto soccorso (in codice verde ndr) per un “intervento” così breve dovrebbe essere agevolato, magari con un trasferimento diretto a Sanremo senza dover passare ogni volta dal pronto soccorso di Imperia”, dice il pensionato.

Anche i medici lo sanno bene, ma in questo caso sarà l’Asl a dover intervenire per evitare che altri pazienti come signora di Imperia siano ancora una volta “prigionieri” per 4 e più ore su un lettino per sostituire un sondino che è un lavoro da meno di 5 minuti.