Migranti a Ventimiglia, intervista a Ioculano: “Non è possibile andare avanti così”

31 agosto 2015 | 21:03
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Migranti a Ventimiglia, intervista a Ioculano: “Non è possibile andare avanti così”

“Non vorremmo poi dover ricadere nelle pagliacciate, nelle piazzate che non hanno alcun valore e nessun senso”

Ventimiglia. “Da mesi ripetiamo le stesse cose, abbiamo fatto tutto ciò che era possibile a livello istituzionale, ma questa situazione sta portando tutti all’esasperazione”. Il Sindaco Enrico Ioculano torna a parlare del problema migranti ai nostri microfoni. Un problema che, dice, sta affrontando da oltre due mesi, quotidianamente. “Alla fine continuo a ripetere le stesse cose”, dichiara, “Ma ho scritto al Ministro Alfano, chiamo ogni giorno la Prefettura e sono in contatto costante con il gestore dello stabilimento balneare Balzi Rossi. Cos’altro potrei fare?”. Ordine Pubblico e Immigrazione sono di competenza del governo centrale e, di riflesso, della Prefettura. Nulla può il Sindaco di un qualsiasi Comune italiano.

“Certo che chiedo che il Campo di accoglienza temporanea venga sgomberato, anche perché quella struttura, lo dice il nome, non deve restare in piedi a lungo, come invece sta accadendo. Non è possibile che questa cosa vada avanti ancora”, continua nel suo sfogo, “Non possiamo essere noi a pagare le conseguenze per la volontà di qualcuno di non voler prendere delle decisioni”. Le frecciate non risparmiano neppure l’Opposizione cittadina: “Ogni tanto si sveglia qualcuno: un giorno c’è chi fa un’interpellanza e un altro chi scrive una mozione, ma non hanno ancora capito che devono indirizzarle alla Prefettura e non a noi?”. “I passi istituzionali che dovevamo fare li abbiamo fatti”, conclude Ioculano, “Non vorremmo poi dover ricadere nelle pagliacciate, nelle piazzate che non hanno alcun valore e nessun senso, ma che hanno il potere di attrarre l’attenzione su una situazione che sta facendo soffrire troppe persone. Vorremmo evitare tutto questo perché si cadrebbe davvero nel ridicolo”. Per ora, dunque, manifestazioni di piazza restano l’ultima spiaggia per risolvere una situazione ormai insostenibile