In Procura un esposto contro la cementificazione della Garbella a Imperia

14 agosto 2015 | 10:26
Share0
In Procura un esposto contro la cementificazione della Garbella a Imperia

Imperia. Una lettera esposto alla Regione Liguria (dipartimento ambiente), quindi alla Provincia di Imperia (Ufficio Difesa del suolo e e Urbanistica), ma anche al Comune di Imperia e Prefettura, avente come oggetto la “cementificazione inutile in zona Garbella (in via Ballestra – torrente Prino) con grave pericolo per la viabilità e l’incolumità delle persone.

Lo ha presentato  l’avvocato milanese Lucia Corradi sottoscritto da 108 firmatari.

“Alcuni giorni or sono è uscito un articolo sui media locali che enfatizzava la nascita di un polo logistico in prossimità degli argini del torrente Prino. L’ubicazione non era chiaramente indicata e solo di recente sono pervenute ulteriori informazioni che hanno sollevato la preoccupazione generale – si legge nell’esposto – Una nota società operante nel campo delle spedizioni intende spostare la sua sede operativa, attualmente in una zona industriale di Imperia, presso un’area vicino al campo sportivo La Riviera dei Fiori in via Ballestra, attraverso lo strumento dello SUAP (Sportello Unico Attività Produttive), con cui pare sia possibile qualsiasi modifica urbanistica purché il nuovo insediamento determini un aumento occupazionale. In realtà questa operazione pare essere l’ennesima opera di cementificazione in deroga alla pianificazione urbanistica che attualmente destina le aree della zona ad agricole-turistiche – ricettive, tra l’altro sul presupposto di un incremento occupazionale comunque presunto visto che si tratterebbe del trasferimento di una attività già presente sul territorio e operante in una zona di Imperia già destinata appunto a tale scopo (industriale-artigianale)”.

Si legge ancora nell’esposto: “Si fa riferimento ad un grosso capannone che nell’area non avrebbe alcuna ragion d’essere sotto il profilo ambientale e urbanistico, con numerosi stalli/accessi (si parla di una cinquantina) per il carico-scarico dei furgoni e degli autoarticolati (TIR), con un flusso veicolare operante dalle primissime ore del mattino fino a notte inoltrata lungo una arteria che non può assolutamente recepire questo abnorme incremento veicolare soprattutto dei mezzi pesanti–autoarticolati.
I residenti e comunque tutti coloro che vi abitano hanno accettato in questi ultimi dieci anni tutti i disagi del cantiere della nuova ferrovia (strada dissestata, rumore, polvere ecc.) sapendo che si trattava di un cantiere destinato a terminare, ma non possono assolutamente non far rilevare quanto questo nuovo insediamento andrà a determinare sul nostro territorio”.

Ed eccole le cose che in dettaglio secondo i firmatari non vanno bene:
“URBANISTICO – PAESAGGISTICO: sarebbe previsto un enorme capannone industriale in una zona residenziale a vocazione turistico-ricettiva in cui soggetti privati hanno faticosamente avviato una attività turistica (camping, residence ecc.) nonostante l’abbandono e l’inerzia da parte delle amministrazioni competenti per la manutenzione e pulizia della strada via Ballestra (strada ormai di cantiere dissestata e impresentabile per i rifiuti abbandonati), ovvero per la protezione dal rischio idraulico, visto che la zona è in parte esondabile e tale è rimasta anche dopo gli ultimi interventi di RFI (Rete Ferroviaria Italiana), preoccupata di tutelare e difendere solo i propri piloni di sostegno del viadotto ma non di raccordarsi alle opere di difesa spondale avviate a suo tempo e ancora da completare; AMBIENTALE: non è dato di sapere, ad esempio, come potrà essere risolto il problema del RUMORE prodotto dal nuovo flusso veicolare, soprattutto di notte, in un’area che, come già detto, ma è bene sottolineare, ha vocazione esclusivamente residenziale e turistica;
VIABILISTICO: l’unico accesso possibile a via Ballestra con mezzi pesanti è quello dalla via Aurelia, ossia l’intersezione di Poggi subito dopo il ponte sul torrente Prino. È noto che questa intersezione è assolutamente PERICOLOSA, caratterizzata purtroppo da numerosi incidenti stradali, anche mortali, perché vi confluiscono due strade (via Ballestra e via Poggi) con pendenze contrapposte praticamente a ridosso dell’Aurelia. I passaggi pedonali sono inesistenti e costringono i pedoni a pericolosi camminamenti sia nell’attraversamento finale di Via Ballestra in cui la carreggiata si riduce a una sola corsia, sia nell’uscita dagli accessi privati (ad es, dal campeggio che ha l’accesso proprio nel centro tra le due suddette vie Ballestra e Poggi). Tale intersezione è di norma congestionata già oggi dal normale flusso veicolare”.

Per i firmati “occorre quindi che chi dovrà assumersi la responsabilità di fornire un parere sull’intervento sotto il profilo della viabilità valuti attentamente ogni aspetto, compresi gli spazi di manovra degli autoarticolati che, provenendo dall’Aurelia e imboccando la deviazione a destra, dovranno occupare l’intera area dell’intersezione, invadere le corsie opposte (certamente via Poggi) e fare un angolo (quasi acuto) per imboccare via Ballestra e poi proseguire in discesa lungo un tratto che, come detto prima, è a una sola corsia senza protezione ai pedoni.
Deve essere chiaro che ogni eventuale autorizzazione dovrà valutare tutti gli aspetti per non porre le premesse ad una ulteriore potenziale condizione di pericolo per l’incolumità pubblica, in un contesto già fortemente a rischio.
Con lo SUAP il privato troverebbe uno strumento per “forzare la mano” e imporre uno stravolgimento ad una pianificazione territoriale, nonostante oggi questa sia in regime di salvaguardia (in attesa del nuovo Piano Urbanistico Comunale).
Per contro, con la presente nota, gli esponenti intendono informare e sensibilizzare tutte le Amministrazioni e le Istituzioni affinché, nell’ambito delle rispettive competenze, possano valutare non solo la posizione di un soggetto privato, che ovviamente opera a tutela dei propri interessi, ma tutti gli aspetti connessi e i rilievi di coloro che vivono sul territorio e sono preoccupati sia per gli effetti ambientali e paesaggistici di questo nuovo intervento ma anche e soprattutto per i problemi legati alla pubblica incolumità e sicurezza stradale”.