Il ruolo della luce nell’interior design: il lighting design

“Lo sfondo di massima riservatezza e intimità è dato dalla “cena a lume di candela” dove la vivacità delle ombre date dalle fiamme della candele regalano ambiente e atmosfera.”

Sanremo. Lo spazio domestico si presenta oggi sotto innumerevoli forme, in casa si lavora, si fa sport, ci si rilassa nell’area benessere, si legge un libro nello studiolo, si cucina, si riposa. Una serie di funzioni ereditate da un passato legato all’uso della casa quale insediamento del “nucleo famigliare” e una nuova vivibilità data dalla nuova dinamicità capace di integrare una serie di utilizzi dello spazio a seconda dello sviluppo delle attività ricercate.

In tutto questo quale ruolo gioca la luce? Sicuramente oltre a permettere lo svolgimento di molte attività in modo semplice e aumentando l’effetto estetico rende particolare l’ambiente e attraverso i riflessi che nascono dalla contrapposizione tra luce (pura visione) e fiamma (coprente) si hanno ombre, parti semicoperte, visibili o non visibili, rendendo l’atmosfera viva e legata ad un armonia non solo estetico-funzionale ma anche fisiologica.
L’universo del “lighting design” nell’architettura d’interni è infinito, scelgo questa settimana per voi un aspetto comune a tutte le case, siano esse minimali, riccamente decorate, arredate con mobili d’epoca o in stile, ovvero il luogo dove la convivialità si manifesta nella sua accezione più ampia: la sala da pranzo.

Lo spazio dedicato alle cene o ai pranzi è caratterizzato dalla zona dedicata al tavolo, dalle sedute poste intorno ad esso e vari complementi d’arredo. La valenza dello stare in compagnia a tavola assume uno e più significati, il vedersi, lo stare insieme è un rito collettivo che assume l’idea di piacevolezza, di star bene, di valore positivo. Condividere il cibo ha un forte valore simbolico e ne fa il punto focale dell’incontro.

I piani da prendere in considerazione sono principalmente due: orizzontale, verticale. Il piano orizzontale è costituito dalla tavola, apparecchiata secondo il nostro gradimento e gusto, e i piani verticali, che sono i piani occupati dai convitati. Oltre questi piani si ha lo “sfondo” dalla quale dipende l’effetto e l’atmosfera che attraverso l’illuminazione vogliamo dare all’ambiente.

Lo sfondo di massima riservatezza, atmosfera e intimità è dato dalla “cena a lume di candela” dove la vivacità delle ombre date dalle fiamme della candele regalano “ambiente”.

Il tavolo o piano orizzontale ha bisogno di una illuminazione diretta, data attraverso uno o più punti disposti sopra di esso, attraverso questa disposizione si ottengono ombre in grado di rendere in rilievo le porcellane, i bicchieri, il centro tavola che avremo scelto per l’occasione.

In corrispondenza invece dei piani verticali, il consiglio è di utilizzare una luce che renda morbido l’effetto, quindi una illuminazione indiretta, riflessa, ottenibile dalla stessa fonte di luce diretta oppure dal soffitto. Questo accorgimento aiuta a smorzare la luce sul profilo del viso e sugli abiti che indossiamo, nascondendo piccole imperfezioni. I manuali dicono che la proporzione da mantenere è di 1/3 della indiretta rispetto alla diretta, quella che avremo sul tavolo per intenderci.

L’idea è quella di provare a giocare con i nostri interni , le nostre case, per renderle uniche e capaci con piccoli accorgimenti, di stupire gli amici che renderanno onore alla nostra tavola.

E come diceva James Joyce ” “Dio fece il cibo, il diavolo i cuochi.” Buon sabato sera!

Paolo Tonelli