Il mistero di Domenico Carenzo, si cerca nei pozzi e nei dirupi

23 agosto 2015 | 10:40
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Il mistero di Domenico Carenzo, si cerca nei pozzi e nei dirupi
Il mistero di Domenico Carenzo, si cerca nei pozzi e nei dirupi
Il mistero di Domenico Carenzo, si cerca nei pozzi e nei dirupi

Sopralluoghi decisi dalla Prefettura dopo la riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica

Imperia.  Pozzi e scarpate, ma anche boschi e altre zone impervie. Tra ieri e oggi sono riprese, così come concordate dalla Prefettura, le ricerche di Domenico Carenzo, l’ex bancario imperiese di 74 anni scomparso domenica 5 luglio sulle colline tra Oneglia e Diano Marina.

A decidere il nuovo programma di ricerche è stato nei giorni scorsi il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è riunito in Prefettura alla presenza dei carabinieri, della polizia, della forestale, ma anche della protezione civile e dei figli dell’anziano, Giulio e Diego accompagnati da un avvocato di un’associazione che si occupa di persone scomparse.

E’ stato deciso quindi di effettuare una approfondita battuta alla periferia di Imperia, in particolare nell’area compresa tra Pontedassio e Diano Arentino che vede impegnati i volontari della Protezione Civile.

Il timore è quello che l’anziano possa essere caduto dentro un pozzo o in un dirupo durante una passeggiata alla periferia della città. Verranno impiegate, se sarà il caso anche le unità cinofile e non solo gli specialisti che eventualmente si caleranno nei pozzi naturali situati lungo le colline imperiesi.

Ufficialmente sospese alla fine di luglio, proseguite dai volontari su decisione dei figli, parenti e amici del pensionato, le ricerche ora riprenderanno già nei prossimi giorni.

Nel frattempo, i figli dello scomparso, Giulio e Diego, che dieci giorni fa erano stati ricevuti in Comune dal presidente del consiglio comunale Diego Parodi, hanno fatto affiggere le foto e i manifesti del papà in tutta la Riviera.

L’ultimo contatto tra Carenzo e la famiglia (la moglie è un’ex docente) risale alle 12.44 del 5 luglio. “Sono a cinque minuti a piedi dalla macchina…”, aveva detto al telefonino chiamando casa. Da quel momento dell’ex bancario si sono perse le tracce.