Edilizia privata Diano Marina, una decina di progettisti indagati per falso ideologico

Dall’inchiesta madre partita su input della commissione d’accesso ora si cercano irregolarità sulla documentazione riprodotta dai tecnici
Diano Marina. Progettisti sotto il torchio della polizia municipale dianese per una complessa inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Imperia, che ha ipotizzato il reato di falso ideologico. Almeno nove gli indagati, ma l’attività investigativa è ancora lunga e delicata e riserverá altre sorprese.
Si tratta del secondo filone dell’indagine madre sugli abusi edilizi riscontrati nei mesi scorsi su 35 interventi compiuti da privati per la sistemazione di insegne, caldaie, tettoie, parcheggi, pannelli fotovoltaici e ampliamenti di volumetrie. Alla fine una ottantina le persone indagate tra progettisti e direttori dei lavori, quindi architetti, geometri e ingegneri.
Da quella inchiesta si è aperta una nuova strada: quella del falso ideologico. Spulciando i singoli casi, infatti, sarebbero emerse delle anomalie nelle dichiarazioni (scritte ndr) dai progettisti. E ora ci sono gli indagati, nomi anche eccellenti.
Alcuni di questi avevano indicato la fine di alcuni interventi sulla carta che poi si sono rivelati dei falsi.
Un accertamento complesso che non si è ancora concluso e che chiederà, sicuramente, altri mesi di indagine. Molti progettisti, infatti, vivono fuori regione e per gli interrogatori sono stati delegati comandi della polizia municipale di altre realtà fuori dalla provincia di Imperia.
L’inchiesta madre, invece, era nata su input della commissione d’accesso sbarcata ad aprile in Comune a Diano Marina: controllando le autorizzazioni e i documenti, erano emerse delle situazioni poco chiare sulle quali porre una attenzione maggiore.