“Bajardo ricorda Rubino”: prosegue la mostra I libri e il pane di A. Rubino

8 agosto 2015 | 12:15
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“Bajardo ricorda Rubino”: prosegue la mostra I libri e il pane di A. Rubino
“Bajardo ricorda Rubino”: prosegue la mostra I libri e il pane di A. Rubino
“Bajardo ricorda Rubino”: prosegue la mostra I libri e il pane di A. Rubino

Domani incontro con i fumetti di Libereso Guglielmi e degustazione della crema Marronita

Bajardo. Prosegue con grande slancio la sesta edizione della manifestazione “Bajardo ricorda Rubino” promossa dall’Amministrazione comunale e che prevede un ricco e intenso programma per ricordare la figura di Antonio Rubino, l’importante illustratore e disegnatore, morto a Baiardo il 1 luglio 1964.

Dopo l’inaugurazione della mostra “I libri e il pane di A. Rubino” di Claudio Porchia e con la presenza di Bruno Gambarotta, il programma prevede domani domenica 9 agosto alle ore 17.00 un incontro con Libereso Guglielmi, giardiniere, ma anche disegnatore e allievo di Rubino ed a seguire la degustazione della crema Marronita di cui Rubino aveva curato la campagna pubblicitaria preparata da Claudia, chef del ristorante Au Casun. La manifestazione dedicata a Rubino si intreccerà con la festa della Lavanda che prevede bancarelle, animazione per bambini e la presentazione alle ore 18.00 del libro “Erbana una selvatica in cucina” della chef Beatrice Calia.

“Per ricordare Antonio Rubino – ha detto il curatore e ideatore della rassegna – in questa VI edizione abbiamo scelto il tema dell’alimentazione per legarci ai temi dell’Expo 2015, ma anche per scoprire una parte della sua opera poco conosciuta, ma ugualmente importante. L’idea quindi di indagare il mondo di Rubino attraverso il cibo ci è parsa immediatamente suggestiva.

In un numero del mensile Andersen dedicato alla presenza e al ruolo del cibo nell’immaginario, dal cinema alla letteratura, ai fumetti, all’interno di un’analisi, che parte dall’800 e arriva fino al secondo dopoguerra, parlando dell’Italia vengono citati due soli esempi d’autore: il primo è di Bruno Angoletta che nel 1928 e ’29 disegnò le storielle di Sor Lardo Mortadella, un grassone ovviamente goloso ossessionato dalla bilancia, ma vivendo a Bologna e dintorni tutti i buoni propositi di una dieta rigorosa, finivano in fumo.

Il secondo è Antonio Rubino, che nel 1934 disegnò le avventure di Pentolino e Guà-Guà, un’assortita coppia formata da un piccolo imbroglione e da un papero ammaestrato che spendevano il ricavo delle loro truffe in fumanti piatti di lasagne.

Erano anni di crisi, forse non si moriva di fame, ma si tirava la cinghia e molti sognavano un bel pranzetto. Pentolino era un po’ come Poldo, l’amico di Braccio di Ferro, che però si accontentava solo di una montagna di panini, mentre lui preferiva le Lasagne fatte in casa: un imbroglione, ma gourmet.”

Ed è proprio Pentolino delle Lasagne, fa parte dell’opera meno conosciuta di Antonio Rubino, il protagonista di una parte della mostra con dieci tavole che raccontano alcune delle sue simpatiche ed allegre avventure. Le lasagne di cui Pentolino era goloso, sono in realtà le farfalle fatte in casa con il pizzico, un piatto sempre presente nella cucina bajocca nelle due versioni bianche o verdi., che si troveranno nel menù del ristorante Au Casun per tutto il mese di agosto.