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Solidarietà contro il razzismo: il Comune di Vallecrosia adotta i giovani extracomunitari come volontari

30 luglio 2015 | 09:57
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Solidarietà contro il razzismo: il Comune di Vallecrosia adotta i giovani extracomunitari come volontari

In accordo con la Prefettura, è stato redatto un protocollo d’intesa per la gestione nelle fasi accoglienza dei migranti

Il Comune di Vallecrosia è il primo tra i grandi Comuni costieri ad adottare un accordo con Prefettura per l’utilizzo come volontari di giovani extracomunitari richiedenti asilo: solidarietà contro il razzismo.

Il Comune di Vallecrosia, con propria Delibera di Giunta nr 66 del 22.07.2015 (già esecutiva e consultabile on line sul sito del Comune www.comune.vallecrosia.im.it), primo tra i grandi comuni costieri della Provincia (l’unico precedente è nell’entroterra presso il Comune di Molini di Triora), si è voluto dotare di un protocollo d’intesa redatto in accordo con la Prefettura d’Imperia per la socializzazione, formazione ed utilizzo come volontari di extracomunitari richiedenti asilo.

Infatti da qualche mese, sul territorio comunale, è presente un gruppo di una quindicina di giovani profughi richiedenti asilo provenienti soprattutto da paesi africani in guerra.

A tali giovani, che fino ad oggi hanno dimostrato buona educazione e senso civico, la Comunità ha fornito la possibilità di accesso a un campetto in erba sintetica per giocare e socializzare con altri giovani. Campetto con ingresso regolamentato ma aperto a tutti.

Ritenendo però che si poteva fare di più, proprio al fine di far sentire più partecipi alla società che ospita tali giovani e far si, anche agli occhi dei cittadini, che non siano additati come “corpi estranei”, in accordo con la Prefettura, è stato redatto un protocollo d’intesa per la gestione nelle fasi accoglienza dei migranti.

Alla sterile demagogia di pochi un corretto amministratore deve rispondere con i fatti concreti. Si punterà quindi a una vera inclusione sociale, seppur temporanea, nel contesto cittadino respingendo qualsiasi velleità razzistica di pochi abitanti che magari non si ricordano, o fanno finta di non ricordarsi, che anche loro o i loro genitori a suo tempo sono stati accolti e non respinti.

Un buon amministratore deve saper prevenire e trasformare un potenziale problema in una risorsa per i suoi concittadini.

Infatti si è concordato sulla fondamentale importanza di definire, sin da subito, percorsi educativi di accoglienza ed integrazione a favore dei migranti ospitati nel territorio del Comune di Vallecrosia, che permettano loro di conoscere il contesto sociale anche attraverso attività di volontariato a favore della collettività ospitante e che promuovano la formazione di una coscienza della partecipazione.

Tali attività potranno essere eventualmente svolte dai cittadini stranieri che:
1. Hanno presentato istanza per il riconoscimento della protezione internazionale presso la competente Commissione Territoriale.
2. Abbiano sottoscritto il patto di volontariato allegato e che costituisce parte integrante del protocollo.
3. Aabbiano richiesto l’adesione ad un’associazione e/o organizzazione operante nel territorio dell’ambito ospitante, secondo le regole indicate dagli Statuti e dagli atti organizzativi interni delle stesse.

L’adesione del migrante ad uno degli enti od organismi di volontariato disciplinati dalla legge 11 agosto 1991, n. 266 nonché dalla legge regionale 6 dicembre 2012 n. 42, LIBERA,VOLONTARIA E GRATUITA, comporta l’impegno per il migrante di rendere una o più prestazioni personali, volontarie e gratuite, individualmente o in gruppi, per il perseguimento delle finalità di carattere sociale, civile e culturale dell’organizzazione cui aderisce e secondo le indicazioni del Comune di Vallecrosia;

Il Comune di Vallecrosia individuerà, in sinergia con l’associazione e/o organizzazione interessate, i servizi di volontariato che potranno essere svolti dai cittadini stranieri, avendo cura di specificare che per i migranti coinvolti nella progettualità verrà assicurata:
a) la formazione necessaria affinché possa attendere alle attività previste;
b) gli eventuali strumenti, attrezzature e dispositivi di protezione individuale per l’esercizio delle attività al fine di ridurre al minimo qualsivoglia rischio per la propria e per l’altrui incolumità;
c) un’adeguata copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi e contro gli infortuni;
d) la dotazione, nell’ambito delle attività svolte, di idonei strumenti di riconoscimento delle attività di volontariato.

Le attività cui potrà essere atteso il migrante dovranno principalmente inserirsi nel contesto delle attività di carattere civile e dei servizi alla collettività che non richiedono specializzazione e comunque secondo le capacità, attitudini, professionalità e intenzioni del migrante.

Tali attività e prestazioni dovranno essere rese sempre con la supervisione di un educatore o di un tecnico al fine di garantire la massima realizzazione delle potenzialità educative-formative del progetto approvato.

La Prefettura di Imperia darà adeguata comunicazione ai responsabili delle strutture ospitanti perché, attraverso l’ausilio dei mediatori culturali, forniscano adeguate comunicazioni ai migranti. Tale attività non comporta oneri economici per la Prefettura di Imperia, né per il Ministero dell’Interno. Per il monitoraggio della presente intesa, per la progettazione delle iniziative, per il confronto e lo scambio di informazioni nonché per la promozione di strategie di intervento congiunte e di buone prassi verrà istituito, presso la Prefettura di Imperia, un tavolo tecnico di coordinamento presieduto da un dirigente della prefettura stessa.

La durata del Protocollo è stata concordemente stabilita in anni uno rinnovabile per uguale durata, a decorrere dalla data di sottoscrizione del Protocollo stesso.
L’Amministrazione Comunale