Rifiuti: La Regione è vicina all’accordo con l’Emilia Romagna per emergenza

Giampedrone: “differenziata Liguria al 32% e’ allarmante”
Genova. La Regione Liguria e’ vicina all’accordo per smaltire 200 tonnellate al giorno di rifiuti dell’area metropolitana di Genova in Emilia Romagna nel termovalorizzatore di Piacenza per un periodo limitato dai 70 ai 90 giorni e a parita’ di costo dell’impianto piemontese in cui sono stati portati fino a pochi giorni fa (circa 100-120 euro a tonnellata). Entro oggi pomeriggio dovrebbe essere siglata l’intesa tra le due Regioni per affrontare l’emergenza del conferimento dei rifiuti genovesi dopo la chiusura della discarica di Scarpino. Lo spiega l’assessore al Ciclo dei rifiuti della Regione Liguria Giacomo Giampedrone a Genova a margine dei lavori del consiglio regionale.
“E’ una fase ancora di trattativa con l’Emilia, quindi non ci sbilanciamo troppo, una fase ben avviata, c’e’ la disponibilita’ dell’Emilia Romagna a ragionare – spiega – La situazione si e’ venuta a creare a seguito del blocco delle autorizzazioni nell’impianto di smaltimento in Piemonte che accoglieva i rifiuti genovesi fino a pochi giorni fa e che li riaccogliera’ appena sciolto il nodo dell’autorizzazione ambientale”.
“Ora l’Emilia, poi il ritorno in Piemonte, ma a lungo termine bisognera’ trovare nuove soluzioni, – sottolinea – la Liguria non smaltisce quasi nulla in casa, non ha grandi discariche disponibili, la politica che ereditiamo e’ fallimentare. Speriamo di avere tre-quattro mesi di tempo per lavorare bene, poi tocchera’ alla Giunta Toti fare le scelte che oggi non ci sono”. “Le soluzioni possono essere tante: – continua Giampedrone – impianti di termo-valorizzazione, di trattamento o accordi a lungo termine con altre Regioni. La qualita’ del rifiuto ligure deve aumentare, il dato che presenteremo oggi in Giunta e’ allarmante: la Liguria non si schioda dal 32% di raccolta differenziata, addirittura Genova retrocede di un punto e mezzo percentuale e i Comuni liguri sopra il 60% si contano sulla punta di una mano, dobbiamo rilanciare la raccolta differenziata”.
“C’e’ una normativa europea che impone la possibilita’ di costruire nuovi termo-valorizzatori solo quando tutti gli impianti esistenti in Italia sono a regime, – aggiunge – alcuni studi dicono che gli impianti oggi esistenti basterebbero per coprire tutti i rifiuti prodotti nel nostro Paese, credo che la strada principale che andremo a percorrere sara’ quella degli impianti di trattamento dell’organico, ne apriremo uno a fine ottobre a Savona, ci consentiranno di abbattere del 60% il nostro monte rifiuti”. Con la scelta di Piacenza i rifiuti genovesi nei prossimi due-tre mesi non passerebbero cosi’ dall’inceneritore di Parma per scongiurare l’ostruzionismo del M5S, secondo alcune voci raccolte a margine del consiglio regionale.