Per la variante di Chiusavecchia della Statale 28 resta un solo indagato

Imperia. A fine novembre 2011, per la sua inaugurazione, erano arrivati ben due ministri. Il primo, Claudio Scajola, allora capo dello Sviluppo economico, anche come “padrone di casa”. L’altro, Altero Matteoli, per competenza: era suo il ministero delle Infrastrutture.
Quattro anni dopo l’inchiesta sulla variante di Chiusavecchia, 2.438 metri costata quasi 52 milioni di euro, arriva al capolinea.
La Procura di Imperia che aveva aperto un’indagine per capire le cause di un cedimento strutturale, ipotizzando che l’impresa esecutrice, la genovese “Carena”, da tempo alle prese con seri problemi economici e ora in concordato pre-fallimentare, avesse usato materiali scadenti, ha tirato le somme.
Il sostituto procuratore della Repubblica Alessandro Bogliolo indagava con due ipotesi di reato precise: frode in pubbliche forniture e inadempimento degli obblighi contrattuali. Per tutte le persone indagate è stata chiesta l’archiviazione. Resta indagato invece il dirigente Anas Giuseppe Zirilli, 50 anni con due ipotesi di reato turbativa d’asta e abuso d’ufficio per alcune presunte irregolarità nella gestione della gara d’appalto da parte di Anas.
Gli accertamenti, condotti dalla compagnia della Guardia di finanza di Imperia, avevano visto il magistrato affidare ad un perito il compito di valutare gli aspetti tecnici dei lavori. La consulenza era stata affidata al geologo di Genova Alfonso Bellini.