I “nostri” rifugiati – Il digiuno dei Diallo et la pioggia di Niamey

6 luglio 2015 | 10:32
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I “nostri” rifugiati – Il digiuno dei Diallo et la pioggia di Niamey

Anche i nostri ospiti musulmani rifugiati o richiedenti asilo hanno iniziato questo periodo di penitenza

Siamo nel periodo del di “Ramadan”, tempo di preghiera intensa e di digiuno dall’alba al tramonto compresi i liquidi. Anche i nostri ospiti musulmani rifugiati o richiedenti asilo hanno iniziato questo periodo di penitenza.

Ma ecco Padre Mauro dal Niger che ci da uno spaccato sulla realtà nigerina.

Ricevete le ore di preghiera inviando al 6666 per SMS le due prime lettere della vostra città. Esempio NI a 25 franchi. Ci si abbona per comodità. I tempi sono cambiati e i muezzin automatici non sempre funzionano per via delle interruzioni di elettricità. Cinque volte al giorno l’SMS, per non dimenticare le ore propizie alla preghiera del Ramadan di quest’anno.

Anche i manifesti pubblicitari sono intonati al contesto. Spunta una mezza luna sullo sfondo blu e accanto una stella. Viste le circostanze sembra che persino un panettone non stonerebbe. Niamey appare come una grande moschea a cielo aperto.

Si prega sulle strade quando le moschee sono lontane o inagibili per ressa. Si digiuna tutto il giorno, bevande comprese e i pomeriggi si fanno pesanti. I ritmi lavorativi calano col passare dei giorni e gli uffici chiudono prima. Circolare in città verso le 19 è un’esperienza unica da gustare. Le strade sono deserte. I cammelli e gli asini hanno modo di raccontarsi le ultime disavventure coi padroni.

MoovRamadan: passate un buon Ramadan con Moov! Chiamate dalle 23 alle 6 al costo di un franco al secondo verso tutte le reti del paese. A metà tariffa (0,5 franchi) verso Moov!

I fratelli Diallo non hanno il telefono perché è stato sequestrato alla frontiera di Arlit, nel Niger. Sono partiti da Algeri il primo giorno del Ramadan. Un digiuno nella polvere di quattro giorni. Uno dei due Diallo era autista di taxi e l’altro commerciante di vestiti usati all’ingrosso. Sedotti e poi abbandonati dall’Algeria tornano entrambi senza sapere da dove ricominciare la vita. Uno senza patente valida e l’altro senza l’accumulazione primitiva degli indumenti. Sono stati entrambi sfruttati ad Algeri.

Con un’impennata d’orgoglio hanno detto basta come gli indignati in Spagna. A Niamey hanno rifiutato l’acqua e il pane. Siamo nel digiuno del Ramadan hanno detto. Tornano nelle famiglie che li hanno supplicati di non tentare il mare.

Ricevete le benedizioni per SMS inviando al 6666 invocazioni (douas) a 25 franchi al giorno o alle invocazioni settimanali a 100 franchi, o quelle mensili. Buon mese di Ramadan!

Naturalmente funziona. Puntuale come un orologio svizzero la prima pioggia di Niamey è arrivata nella notte. Dopo nove mesi di digiuno e tante inutili promesse è bastato un accordo con la compagnia Moov e il mese di Ramadan per trovare la soluzione. A Niamey basta un SMS.

Mauro Armanino, Niamey, giugno 015

(di Mimmo Marrara)